Paper Gods è un album eterogeneo, sperimentale, iper prodotto, ben composto, ottimamente suonato. Contiene, a mio vedere, capolavori, belle e brutte canzoni.

Dalla reunion del 2004 è stato un crescendo di idee e una diminuzione di vendite. Astronaut, nell'ultimo decennio è stato il lavoro più debole ma anche quello di maggior successo; lo sperimentale Red Carpet Massacre e "il ritorno alle origini" All You Need Is Now vedono una crescita esponenziale a livello compositivo (ascoltare la dolcisima ballata She's Too Much oppure l'acido pop della title track All You Need Is Now per credere).

Con quelst'ultima fatica discografica il quartetto di Birmingham è entrato, gioco forza, nell'Olimpo degli Dei del funky/pop di tutti i tempi (non fosse altro che per i 37 anni di carriera e gli oltre 100 milioni di dischi venduti).

1) Papar Gods: è spigolosa e a volte cupa. I cori iniziali gospel fanno "scappare" i teens che dovrebbero acquistare, tra gli altri, il disco. In tutto l'album è da apprezzare il coraggio compositivo dimostrato dal gruppo. Ai vecchi fan come me potrebbe piacere la ruvidità del brano. 7/10

2) Last Night In The City: questi non sono i Duran Duran e purtroppo penso sia il prossimo singolo. 4/10

3) You Kill Me With The Silence: ballata elettro/pop dove le tastiere di Nick Rhodes emergono su tutto. Molto accattivante l'inciso. 7/10

4) Pressure Off: ritmi funky/dance in un brano riempi pista con il classico glamour dei Duran Duran. La collaborazione con Nile Rodgers ci riporta ai tempi delle fortunate The Reflex e Notorius due assolute pietre miliari del funky/pop di sempre. Un'eccellenza dei Duran Duran è quella di far "durare" canzoni ballabili nel tempo e Pressure Off sarà una di queste. 9/10

5) Face For Today: questi sono i Duran Duran. Per gli amanti della loro musica penso che si tratti una canzone irreistibile. Il giorno in cui comprenderanno che dovranno comporre, produrre, suonare e cantare penso sarà sempre troppo tardi. 9/10

6) Danceophobia: è troppo prodotta ma possiede ritmi accattivanti e mi sono sorpreso a canticchiarla. Il "ponte parlato" con Lindsay Lohan è proprio riuscito. 7,5/10

7) What Are The Chaces?: inciso da paura supportato da un ritornello troppo ripetuto fino a risultare smielato; con 30 secondi in meno veniva fuori una ballata fenomenale. Belle le chitarre di John Frusciante. 8/10

8) Sunset Garage: ritmi californiani che riportano la band ai tempi di Liberty uno degli album meno riusciti. La canzone non è male ma... mi apsetto di più. 6,5/10

9) Change The Skyline: questi non sono i Duran Duran. Canzone adatta e rivolta ai fans più giovani, non certo a me che li ascolto dai tempi di Late Bar (anno 1980). Troppa elettronica e tastiere esagerate. 5/10

10) Butterfly Girl: le chitarre di John Frusciante e i gli accattivanti cori vengono a supportare i rari momenti "giù" di questa traccia dai bei ritmi. 7/10

11) Only In Dreams: canzone matura, meravigliosa, articolata. Una nuova pietra miliare del pop di sempre. Ad ogni ascolto la mente spazia su bei ricordi e le piacevoli emozioni si susseguono e rincorrono. Chitarre, basso, batteria e sintetizzatori si fondono armoniosamente con la voce matura di un Simon Le Bon in piena forma. Grazie ragazzi siete la colonna sonora della mia vita... GRAZIE! Invito chiunque ad ascoltarla con calma ed in maniera Acritica. 10/10

12) The Universe Alone: archi che si sposano splendidamente con le svisate di John Frusciante un una tipica ballata Duraniana. 9/10

Delle bonus track ne cito solo due, le altre quattro sono pura sperimentazione e mi chiedo ancora oggi il perché inseriscano negli album canzoni così "strane".

- The Nortern Lighs: sono certo che piace da matti ai primigeni fans dei Duran Duran; potrebbe far parte tranquillamente del primo album... è un gran complimento. 7,5/10

- Cindirella Ride: sono certo che piace da matti ai primigeni fans dei Duran Duran; potrebbe far parte tranquillamente del primo album... è un gran complimento. 7,5/10

In definitiva Paper Gods mi piace molto. La perfezione stilistica e compositiva non viene raggiunta perché, con tutta probabilità, sono in molti ad averci messo le mani (Mr. Hudson in primis). Ottime le "intromissioni" di Mark Ronson e Nile Rodgers che spero collaborino anche con il prossimo lavoro dei Duran Duran... sì ci saranno futuri album dei fantastici quattro; per tanti questa è una brutta notizia ma per moltissimi altri è un modo di vedere un futuro un pò più "roseo".

Anche i peggior detrattori dei Duran Duran dovrebbero accettare recensioni positive come la mia perché nella vita si cresce soprattutto quando le idee divergenti si incontrano in uno scambio di vedute e considerazioni sereno.

Intanto vi saluto tutti e vado ad ascoltare Quiet Life dei Japan e Life On Mars di David Bowie... perché comunque, piaccia o no, loro sono i genitori di 'sti quattro ragazzi inglesi che saranno cresciuti anche male (per qualcuno) ma che indubbiamente dopo quasi 40 anni fanno parlare - bene o male che sia - ancora di loro.

Buona vita a tutti!!

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