Edan è un signorino di Boston cresciuto a pane, Beatles, Hendrix e…old school. Da piccolo ci prova pure con la chitarra eh, ma è l’hip hop la sua vera passione... strimpella le corde, ma vorrebbe essere davanti ai piatti a scratchare e campionare, studia gli accordi, ma nel frattempo inizia a collezionare i torri di vinili dei pionieri del rap. Una vera ammirazione e devozione la sua per Afrika Bambaataa e Grandmaster Flash, Public Enemy e Rakim, Beasty Boys, Nwa e Big Daddy Kane. E’ bianco, è un dj, un produttore, un mc e quant’altro. Prevalentemente si nutre di musica nera, è onnivoro di tutto ciò che si possa ricondurre al rap prima maniera, al funk-blaxpoitation, al soul, ma gli piace anche, e molto il rock psichedelico e l’elettronica con cui si diverte a campionare di tutto e a sperimentare.

Dopo una gavetta nell’underground bostoniano, fatta di cd per lo più smerciati a conclusione delle sue serate, la sua carriera decolla, prima in Inghilterra, grazie alla Lewis Recordings, salvo poi fare il percorso inverso e (ri)approdare oltreoceano. “Beauty and the Beat”, non è il solito dischetto hip hop, è molto di più, è un disco di eccellente musica rap, old school, uno dei migliori che abbia sentito negli ultimi anni (già dal titolo si dovrebbe capire qualcosa del suo approccio alla musica e di che cosa aspettarsi...), fatto nel 2005, con tutto quello che comporta, ibridazione tecnologica inclusa.
Irriverente alchimista del suono, si muove con disinvoltura e naturalezza tra il funk di “Funky Voltron” e “The Science of the Two”, in entrambe è ospite Insight, altro mc della combriccola di Boston e il jazz di “Murder Mistery”.
Allucinante “Torture Chambers”, dal sapore vagamente floydiano (secondo me il campione sotto è di “Brain Damage”…) e l’ipnotica kraut-rockesca “Rock and Roll”.

Se è vero che Madlib è il deus ex-machina della “nuova scena hip hop”, l’mc illuminato, il primo della classe, se Prefuse 73 è il produttore del momento, quello che può vantare il maggior numero di collaborazioni, tra le più disparate, quello che ha ridotto ai minimi termini la distanza tra l’elettronica e l’hip-hop, penso che Edan si possa tranquillamente accomodare affianco ai suddetti per completare il fatidico podio.

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