Una persona vede la copertina di questo cd e pensa: il solito cd metal del cazzo. Il titolo è "Hellfire club" con una copertina che vede la faccia stilizzata di un demone che urla su un portone. Ovviamente chi non conosce il gruppo non bussa, non entra e probabilmente allontanandosi dal negozio scuoterebbe la testa in segno di evidente dissenso. Niente di più sbagliato. Se girasse il booklet, infatti, vedrebbe un jolly stilizzato...

Gli Edguy sembrano dei duri, ma se li ascolti e leggi le loro liriche ti rendi conto che non gliene frega un emerito cazzo di Odino, dell'onore, della morte gloriosa, della sacralità del metal, della bellezza della battaglia, del Diavolo e tantomeno di un Club in suo onore. Quello che interessa a Tobias Sammet è altro.

Ho i capelli a posto, sono figo abbastanza per stasera???

Lui è un vero filosofo, un Socrate dei tempi moderni, che prima di andare a dormire si interroga su questioni di importanza capitale. E' così che sul sedile di una poltrona di un aereo di prima classe diretto verso il Brasile il nostro mastro Tobia ha cominciato a pensare: se l'aereo dovesse cadere, riuscirò almeno a farmi l'hottissima hostess per poter morire con un bel sorriso in faccia (Lavatory Love Machine). E che dire della poetica "Rise Of the Morning Glory". Un tributo all'alzabandiera mattutino sottolineato da backing vocals pompose oltremodo. Chapeau!!! In Lucifer In Love il nostro eroe si toglie lo sfizio di farci sentire Satana che tromba. Invece di inneggiare ad il Re di chissà quale Manowaresco esercito gli Edguy ci narrano le gesta del sovrano degli scemi (King Of Fools). Il paradosso è che i ragazzi di Fulda in questo capitolo fanno finta di mostrare i denti con riff serrati mentre le "cattivissime" strofe si susseguono. Un pesantissimo uso delle tastiere si alterna alle chitarre: pasta con fragole e panna montata. Al contrario in una canzone dall'inquietante titolo "Down to the Devil" ci troviamo al cospetto di una cavalcata travolgente ed incredibilmente allegra.  

Il cd è un piccolo gioiello non solo perché è suonato e prodotto in modo egregio; non solo. Piace il modo in cui gli Edguy non si prendono sul serio e si divertono ad alternare momenti di puro power heavy metal (come Mysteria e Under The Moon) a forti innesti melodici riusciti che si stampano in testa. Giovani metallari crescono rinnegando la tenebrosa strada che i sacri antenati avevano loro mostrato. Che eresia!!! Musicalmente parlando nel disco c'è di tutto ed il livello compositivo rimane elevato fino al termine come d'altro canto era accaduto nel precedente Mandrake. Si alternano hit melodiche, suite alla Avantasia (come la stupenda Piper Never Dies) con incastri vocali e cambi di tempo a iosa, le ballate (Forever) ed i pezzi più tirati e divertenti. Filo conduttore la carica positiva, la tecnica in fase di assolo, il vocione di Sammet e la sezione ritmica dinamica (We Don't Need A Hero). Un disco divertente, riuscito ed energetico come pochi suonato da professionisti simpatici che se andrete a vederli dal vivo vi mostreranno il lato positivo del metal.

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