Mi butto a recensire il secondo LP dei non sopravvalutati Editors. Mi pare  buono, di quel buono che non sai mai se è frutto di maturazione (ma quale maturazione, mica siamo al liceo!) piuttosto che di reale consistenza del gruppo. Attenzione, questo è assolutamente un gruppo derivativo: fossi un diciassettenne non avrei problemi, ma siccome non lo sono non posso fare a meno di elencare le seguenti derivazioni: U2 del primo LP, Simple Minds anni 80.

Detto questo la scaletta non è male: "Mokers Outside The Hospital Doors" suona bene, una cavalcata "epica" (è qui forse la novita degli Editors, l'epicità al posto della drammaticità del primo LP (ma che minchia sto dicendo ?). "An End Has A Start", molto bella, con quel riff importante, made in The Edge, riafferma quell'epicità-solennità di cui i Joy Division sono maestri (per estensione anche gli Interpol), "The Weight Of The World", molto romantica, di ampio respiro, però molto deja-vu. "Bones" si apre con il riff di "I Will Follow" degli U2, e prosegue così con la batteria dei Joy Divison. "When Anger Shows", la migliore del disco: approfitto per negare assolutamente un eventuale vicinanza con i canadesi Arcade Fire: perchè cazzo un gruppo Inglese fresco, rampante dovrebbe ricalcare un exploit, seppur importante, con un gruppo tutto sommato di tutt'altra pasta: non esiste proprio. "The Racing Rats" altro riff alla U2 primo periodo e tanti altre rimembranze anni 80 affiorano... "Push Your Head Towars The Air" anche qui echi strani (Verve soprattutto). "Escape The Nest" con una chitarra semi-assassina alla My Bloody Valentine svela finalmente chi sono gli Editors: dei rampanti new-wavers che cercano il successo: dubito che con questo disco riescano ad ottenerlo! Le succesive "Spiders" e "Well Worn": pseudo ballate molto dolciastre e francamente pallose.

Da ascoltare una volta al giorno alternato a "Our Love To Admire" degli Interpol, per 2 settimane. Se persiste  rivolgersi a Ian. 

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