Questi pestano.

 Sedici gioiellini tutti da mandare a manetta nel mangianastri.

La recensione celebra l'album Life Of Dreams dei Crumbsuckers come un concentrato di energia metal pura. Sedici tracce che spingono la potenza sonora al massimo e meritano un posto nelle migliori collezioni metal. L'autore invita a lasciar perdere altri generi e a godersi questo lavoro travolgente. Ascolta Life Of Dreams e vivi l'energia autentica del metal!

 Grandissimi, i Riot.

 Swords and tequila, un manifesto.

La recensione celebra Riot e il loro album 'Fire Down Under' come un autentico manifesto sonoro ricco di energia e passione. L'autore sottolinea l'atmosfera epica delle tracce, tra spade e tequila, e il fascino che anche il suo gatto ha riconosciuto. Un disco che incanta e coinvolge. Scopri l'energia di Riot con Fire Down Under, un classico imperdibile!

 Un gran bel disco, scaricatelo.

 La prima canzone, Stupid Lies, ha uno dei migliori riff che abbia sentito. Taglia.

La recensione descrive 'Die Tonight' di Cutty Sark come un album degno di attenzione, soprattutto per il suo riff potente nella traccia 'Stupid Lies'. Pur fornendo poche informazioni sulla band, l'autore si mostra soddisfatto e invita a scaricare il disco. Il genere è identificato principalmente come speed metal. Ascolta ora 'Die Tonight' e scopri il potere del metal anni '80!

 Gli Whitesnake ri-ri-ri-ri-ritornano con un esclusivo live con il meglio della loro fantasmagorica e mai troppo ascoltata produzione, una nuova perla da aggiungere a mai troppo lunghe pigne di cd, cassette e vinili di una band francamente inutile.

 Caro Dave sai cosa ti dico: vaffanculo!

La recensione attacca duramente Whitesnake e David Coverdale, definendo il live blues un'operazione inutile e ripetitiva. L'autore critica la trasformazione di Coverdale da icona dell'hard rock a una figura mediocre nel blues, denunciando la mancanza di originalità e autenticità. Viene evidenziata una forte delusione e disillusione riguardo alla qualità musicale e al continuo riciclo di canzoni. La recensione si conclude con un energico invito a smettere di approfittarsi del pubblico nostalgico. Scopri se il live di Whitesnake vale davvero la tua attenzione.

 Hard rock solido, granitico, essenziale, senza nessun tipo di virtuosismo.

 Se il disco scorre e tu non pensi durante, quasi annullando la funzione essenziale dell'ascolto con le orecchie ma aprendo quello dell'inconscio, allora si è in presenza di ottimo lavoro.

No Fuel Left For The Pilgrims dei danesi D.A.D. è un album hard rock solido e senza fronzoli, capace di affascinare con la sua essenzialità e potenza. Pur non innovando, il disco si distingue per uno stile unico nella scena scandinava, e scorre leggero regalando ascolti piacevoli. La voce e la strumentazione funzionale sono i punti di forza. La recensione evidenzia anche un possibile legame con il grunge nelle strutture delle canzoni. Scopri il rock essenziale di D.A.D. con No Fuel Left For The Pilgrims, un classico senza tempo da ascoltare ora!

 "Motörhead è la perfetta sintesi dei Motörhead, ovvero un’intuizione geniale messa in pratica in maniera confusa e saltuaria."

 "La terribile fine di uno che crede di essere un monumento e invece è purtroppo l’ombra di quello che non è mai stato."

La recensione valuta il debutto omonimo dei Motörhead come un lavoro confuso e poco riuscito, con solo la traccia 'Motörhead' degna di nota. L'autore riconosce però l'importanza dell'album come esperienza iniziale che ha gettato le basi per l'evoluzione del metal. Il disco è descritto come un esperimento acerbo, con Lemmy che ha perso slancio negli anni successivi. Scopri le radici del metal con la nostra recensione approfondita di Motörhead!

 Perché è osceno, e lo dico da seguace degli Iron, da sempre.

 Hallowed Be Thy Name: questo è il capolavoro dell'EP, e forse una delle dieci canzoni METAL di sempre.

La recensione esprime una forte critica all'album 'The Number of the Beast' degli Iron Maiden, considerato sopravvalutato dall'autore. Pur riconoscendo alcuni pezzi validi come 'Children Of The Damned' e 'Hallowed Be Thy Name', il testo denuncia scarsa qualità vocale, compositiva e musicale nelle altre tracce. L'autore sottolinea la mancanza di originalità e l'eccessiva ripetitività delle canzoni principali. Scopri la recensione completa e confronta la tua opinione su questo album leggendario!

 Il Canada fa poche cose ma buone: come l'Icewine, così gli Anvil colpiscono per la loro durezza e ruvidezza.

 Postilla: i gruppi sono fatti anche dai batteristi, e la batteria vale quanto la chitarra, soprattutto nel metal, non ci sono cazzi.

La recensione celebra l'album live di Anvil come un concentrato di forza e ruvidità tipiche del metal canadese. L'autore esalta la potenza sonora, la resa energica dei brani e l'importanza della batteria di Robb Reiner. Viene sottolineata la qualità vocale di Lips e l'essenzialità del sound, paragonandoli a un vino dolce e raro. È un invito a riscoprire un gruppo sottovalutato ma fondamentale per il metal. Ascolta Anvil - Past And Present Live per un'esperienza metal autentica e potente!

 Hard rock spinto, velocissimo, strofe monotono e ritornelli urlati con una rabbia che solo la lingua francese, rivoluzionaria per eccellenza, riesce a rendere fisicamente viscerali.

 Chi ricorda "Antisocial" cantata dagli Anthrax sappia che quella è una cover dei Trust.

La recensione celebra Trust, una band francese di hard rock degli anni '80 ormai sciolta, sottolineandone l’energia e la rabbia musicale. L’album Repression è tra i quattro dischi consigliati per comprendere il loro valore, con un riferimento noto alla cover del loro brano 'Antisocial' dagli Anthrax. Viene evidenziata l’importanza storica e la connessione con membri degli Iron Maiden. Nonostante la rarità dei dischi, la recensione invita all’ascolto. Scopri l’energia di Trust, ascolta Repression e immergiti nell’hard rock francese!

 Il voto massimo che gli ho tributato è un segno d'affetto.

 Onore a Tony Dolan, il tempo gli ha dato ragione.

La recensione esprime affetto e rispetto per 'Prime Evil', album di Venom con Tony Dolan alla voce, riconoscendo il coraggio e la dignità del disco nonostante il confronto con le prime produzioni. Viene evidenziata la nostalgia per un metal potente e genuino degli anni Ottanta, con brani di rilievo come 'Parasite' e 'Carnivorous'. In conclusione, l'autore invita a scoprire l'album senza pregiudizi, riconoscendo a Dolan un merito sentimentale e artistico importante. Scopri 'Prime Evil' e riscopri il coraggio metal di Tony Dolan!

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