Valeriorivoli

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 I marziani escono dall'UFO vestiti da fascisti e vengono gonfiati di botte.

 Non si salva niente dall’analisi spietata degli E.T., dalla speculazione edilizia ai balli scemi.

Questo piccolo cult italo-spagnolo del 1963 usa la fantascienza come pretesto per una satira sulla Dolce Vita e il boom economico romano. Gli alieni con dodici mani arrivano a Roma e, dopo incomprensioni e scontri, vengono sedotti dalla vita terrena, scegliendo di restare. Il film mescola critica sociale con umorismo e musiche di Ennio Morricone, raccontando un’Italia in trasformazione tra speculazione e decadenza morale. Scopri questo cult anni '60 tra fantascienza e satira sulla dolce vita romana!

 Il messaggio è chiaro: dal punto di vista dell'alieno gli alieni della terra siamo noi.

 Un film di sci-fi oscuro ma fascinoso, capace con due lire di creare suspense e dare verosimiglianza alla storia.

La recensione analizza 'L'uomo che cadde sulla Terra' di Nicholas Roeg, un film sci-fi del 1975 con David Bowie nei panni di un alieno in crisi esistenziale. Vengono evidenziati temi di alienazione, critica ecologica e innovazioni visive dove la fantascienza si fonde con riflessioni profonde sulla società umana. Il film è apprezzato per il suo approccio oscuro, sperimentale e metaforico, con una colonna sonora innovativa e scene memorabili. Scopri il cult sci-fi oscuro e riflessivo con David Bowie protagonista!

 "Non ci si può più fermare, oggi, bisognava pensarci 20, 30 anni prima."

 "I nastri magnetici costituiscono una sorta di valigia dei sogni, di una memoria collettiva ormai svuotata."

Il Giorno dell'Assunta (1977) di Nino Russo è un film neorealista che esplora il degrado urbano e sociale dell'Italia degli anni '70. Attraverso due protagonisti in un viaggio in una Roma deserta, il film riflette nostalgicamente sulla perdita di un tessuto sociale e culturale ormai svuotato. La fotografia scarna e la scenografia lunare creano un'atmosfera alienante, mentre le tematiche affrontate rimangono attuali e profonde. Un'opera che merita attenzione anche oggi, nonostante la scarsità di distribuzione. Scopri questo raro capolavoro neorealista e rivivi il Ferragosto romano degli anni '70.

 Leo è una sorta di vampiro metropolitano, un uomo della folla che gira per la città senza una meta, portandosi dietro oscuri fantasmi di vita privata.

 Virulento, necrofilo e repulsivo, questo film attraverso l’eros esamina stati interiori comuni nell’uomo di oggi, con tutte le possibili deviazioni psicotiche da solitudine creativa.

La chiamavano Bilbao, secondo film di Bigas Luna, è un'opera oscura e malinconica che esplora la psiche tormentata di Leo, un uomo dai complessi psicologici profondi. Ambientato in una Barcellona cupa e metropolitana, il film fonde erotismo, follia e monomania in un ritratto suggestivo e allucinato. La regia e la fotografia trasportano lo spettatore in un viaggio tra fantasie e realtà. Un cult spagnolo dagli anni '70 che non perde la sua carica emotiva e disturbante. Guarda La chiamavano Bilbao e immergiti in un cinema che sfida mente e sensi.

 Questo film è un non-film, somiglia forse più ad un allucinato videoclip ante-litteram.

 Qui il montaggio è il significato, più della trama.

«L'anno scorso a Marienbad» di Alain Resnais è un film enigmatico e onirico, che esplora memoria, tempo e identità con un montaggio unico. Vincitore del Leone d'Oro nel 1961, si presenta come un flusso di coscienza visivo che sfida la narrazione tradizionale. La pellicola induce una riflessione profonda e personale, offrendo un'esperienza immersiva e affascinante sul cinema sperimentale della nouvelle vague. Riscopri questo capolavoro enigmatico e lasciati trasportare nel flusso della memoria.

 "Una canzone futuristica dove un Robot cade innamorato di una ragazza spaziale."

 "Tutte le discoteche dall'Australia agli U.S.A. e dal Nord al Sud dell'emisfero suonano fino allo sfinimento Automatic Lover."

La recensione riflette su 'Cosmic Curves' di Dee D. Jackson, album disco del 1978 con tema fantascientifico ed erotico, noto per il successo 'Automatic Lover'. L'autore lega le tracce anche a ricordi personali e a un'immagine di maschere e sosia. Il disco è celebrato come un cult di produzione Munich disco e rimane un simbolo della musica e del costume di quell'epoca. Ascolta 'Cosmic Curves' e rivivi le atmosfere iconiche della disco anni '70!

 Arriva per tutti nella via il momento di atterrare... Non è bello sentirsi un cavallo Vidal che corre al rallentatore sul lungomare Maccarese-Fregene...

 L’album è pervaso da ritmi caraibici, finto-hustle e salsoul, con i resti di psichedelia folk modello Tim Buckley.

La recensione esplora l'album 'Sienteme it’s time to land' di Alan Sorrenti, evocando atmosfere anni '70 cariche di ritmi caraibici e psichedelia folk. L'autore intreccia riflessioni personali e simbolismi, osservando la musica come un viaggio tra ricordi e suggestioni. Nonostante un voto nella media, emerge una profonda connessione con l'opera e un invito a riscoprire quell'epoca musicale. Ascolta l’album per immergerti nell’atmosfera unica degli anni ’70 di Alan Sorrenti.

 Questa rece va giu che è un biju, leggera e titillante come un bel bicchiere di niveo plumbeo liquido di contrasto al bario per rx allo stomaco.

 I Pink Floyd hanno rovinato la vita a intere generazioni, è una montatura massonica, non rompessero i coglioni, lascia perde sta gente coi tarli mentali.

La recensione di Meddle di Pink Floyd si distingue per un tono ironico e coinvolgente, ricco di riferimenti personali e curiosità storiche. L'autore analizza tracce chiave come "One of These Days" ed "Echoes" evidenziando influenze e controversie. Vengono discussi anche aspetti filologici e ritornelli famosi, con una riflessione sul valore dell'album nel contesto della band. La recensione mescola musica e aneddoti coloriti, restituendo un punto di vista originale e unico. Scopri l'affascinante mondo di Meddle e lasciati coinvolgere dal suono dei Pink Floyd!

 Gli Homo Sapiens rappresentano il top evolutivo dei grupponi seventies?

 L'album è talmente zampa d’elefante pop che sprizza brumose sensazioni, quasi preistoriche, tipo cinema muto di un album di foto rosicato da tarli e pesciolini d’argento...

La recensione ripercorre l'album 'Tornerai Tornerò' degli Homo Sapiens, band iconica degli anni '70 con successo internazionale. Si raccontano atmosfere d'epoca, tematiche culturali e femministe, e la rilevanza storica di brani come 'Bella da morire'. Un viaggio nostalgico tra sonorità pop e immagini d'un passato lontano ma vivido. L'album è considerato un classico che ha lasciato un'impronta significativa nella musica italiana. Scopri ora il fascino vintage di 'Tornerai Tornerò' degli Homo Sapiens!

 La sensazione di migliaia di pixel sfocati viene restituita da un prototipo alla mia fantasia: un’ennesima storia di ex, di cui non posseggo che foto nella mia mente.

 Magie d’altri tempi, appunto, quando i dischi erano cantati e suonati, e non clonati, campionati, hippoppati.

La recensione di 'Balla!' di Umberto Balsamo è un viaggio emozionale tra musica disco e ricordi di adolescenza. Il critico intreccia la descrizione dell'album con vicende personali, evocando atmosfere estive e nostalgiche. L'album, pur non avendo avuto grande successo, si distingue per la qualità sonora e gli arrangiamenti ispirati a Battisti e Sorrenti, con la partecipazione di musicisti come Simon Phillips. Un'opera che rimane un patrimonio per chi ama il vinile e la musica d'autore degli anni '70. Scopri l’atmosfera unica di 'Balla!' e rivivi la magia della musica anni ’70!

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