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 "L'opera scade nella banalità più pura e Sigsworth, privo d'idee, scopiazza qua e là."

 "Peccato, perché la voce bjorkiana di Heap è davvero affascinante, talvolta quasi straniante."

L'album 'Details' di Frou Frou, formato dal duo con Imogen Heap, inizia con spunti promettenti come 'Let Go' ma scade ben presto in banalità e scopiazzature. Le melodie sono spesso melense e poco originali, nonostante la voce affascinante di Heap. Solo pochi pezzi si distinguono per qualità, ma il bilancio generale è deludente. La speranza è che Heap riesca meglio come solista. Scopri le sfumature di 'Details' e decidi tu stesso!

 Senza gli strani cambi di tempo della traccia omonima, e le rapide e fresche percussioni di "I Should 've Known" è difficile pensare che questo gruppo sarebbe diventato uno dei maggiori esponenti del rock progressivo.

 Forse quest’album non sarà un capolavoro, forse non sarà innovativo quanto il contemporaneo "The Piper At The Gates of Dawn", ma rimane pur sempre una raccolta di canzoni incredibilmente interessanti.

Jet-Propelled Photographs raccoglie i primi lavori dei Soft Machine, gruppo di culto della swinging London del 1967. L'album miscela psichedelia, free jazz e influenze soul, mostrando già la genialità dei musicisti. Non un capolavoro assoluto, ma una raccolta affascinante che prelude al rock progressivo. La voce di Wyatt e gli assoli di Allen sono elementi chiave. Ascolta Jet-Propelled Photographs e scopri le radici del rock progressivo!

 "Four Tet è più interessato a mostrare la sua abilità di strumentista che a creare qualcosa di davvero innovativo."

 "Tutte le canzoni danno l'idea di essere state allungate troppo oltre il limite, diventando ridondanti."

Dialogue, primo album solista di Four Tet, mostra più l'abilità strumentale di Kieran Hebden che l'innovazione musicale. La maggior parte dei brani risulta troppo lunga e noiosa, con poche tracce degne di nota, come Aying. Nel complesso, l'album è considerato mediocre e non all'altezza dei successivi lavori dell'artista. Scopri i primi passi di Four Tet e giudica tu stesso Dialogue.

 La prima canzone, "Born Into The World", è la migliore: un'ipnotica chitarra di sapore latinoamericano viene sorretta da una base club e un basso adrenalinico.

 "Always, Never, Again" è un'opera a tratti esaltante e in gran parte ripetitiva, che in ogni caso non penso deluderà i fan dell'indie elettronico.

L'album Always, Never, Again dei Supersystem rappresenta l'evoluzione del progetto El Guapo, unendo contaminazioni di post-rock e new wave con sonorità latinoamericane e africane. Alcuni brani spiccano per originalità e ritmo, mentre altri risultano più ripetitivi ma comunque apprezzabili. Un lavoro consigliato agli appassionati di indie elettronico. Scopri l'album Always, Never, Again e immergiti nell'indie elettronico dei Supersystem!

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