Il ritorno dei Blackfield delude le attese.

 Se ci avesse messo pure un po' di cuore, Blackfield IV suonerebbe in tutt'altro modo.

Blackfield IV mostra un progressivo distacco di Steven Wilson dal progetto, con Aviv Geffen che prende il controllo in un album corto e poco coinvolgente. La predominanza di tastiere e atmosfere melense non riesce a compensare l'assenza di energia. Le ospitate risultano poco incisive e solo alcuni brani con Wilson si salvano. Nel complesso, una delusione rispetto alle attese generate dal precedente lavoro solista di Wilson. Scopri l'analisi completa e decidi tu se ascoltare Blackfield IV!

 Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più.

 Il lieto fine risiede nel coraggio di Gramellini di mettersi scandalosamente a nudo nel narrare dolori, dubbi e insicurezze.

La recensione esplora 'Fai bei sogni' di Massimo Gramellini, un memoir che racconta la perdita tragica della madre e il difficile percorso di crescita e accettazione. Non è solo un racconto di lutto, ma una testimonianza di coraggio e verità con un tono spesso ironico che regala speranza e riflessione. Il lettore è coinvolto dalle emozioni autentiche e dalla profondità del racconto autobiografico. Scopri la toccante storia di Gramellini e lasciati emozionare da 'Fai bei sogni'.

 Un bel carpiato con doppio avvitamento in avanti, e Mario Venuti si riporta ai livelli che gli competono.

 Tra tanta immondizia musicale che gira oggi, L'ultimo romantico è anche una provvidenziale boccata di aria fresca e pulita.

Mario Venuti torna ai livelli di Grandimprese e Magneti con L'ultimo romantico, un album pop variegato che include reggae, blues e opera lirica. I testi scritti con Kaballà sono più convincenti, pieni di emotività e profondità. Manca forse un brano-capolavoro memorabile, ma il lavoro è una boccata d'aria fresca in un panorama musicale spesso deludente. Ascolta ora L'ultimo romantico di Mario Venuti e scopri un pop autentico e sorprendente.

 È un bel libro.

 La maniacale precisione con cui il protagonista allestisce il magazzino... sono autentici gioielli narrativi.

La recensione analizza 'Mr Gwyn' di Alessandro Baricco, sottolineando la capacità dell'autore di creare personaggi vividi e un'atmosfera suggestiva. Il romanzo si concentra su Jasper Gwyn, un ex romanziere che diventa 'pittore di anime' attraverso ritratti scritti. La narrazione coinvolge e sorprende con dettagli e riflessioni profonde, con un finale aperto ma coerente. Un libro che supera i pregiudizi legati allo stile di Baricco, risultando appassionante e originale. Scopri l'universo unico di Mr Gwyn, lasciati conquistare dalla sua scrittura.

 Ma lui è bravo, cazzo se è bravo.

 Fottitene dello show-biz, dei discografici, del pubblico ... Non dare spiegazioni, ma continua così.

La recensione dell'album Hermann di Paolo Benvegnù esalta la sua originalità e la profondità delle composizioni. L'album spazia tra generi musicali e presenta testi colti e intensi. Considerato un lavoro difficile ma appassionante, con arrangiamenti e passaggi memorabili, conferma la maturità artistica del cantautore. L'autore invita Benvegnù a non cedere alle logiche dello show-biz e a continuare a emozionare. Scopri Hermann di Paolo Benvegnù e lasciati sorprendere dal suo stile unico.

 È probabilmente la stessa risposta che diede a se stessa la burrosa Alison Moyet quando, limitata e svilita da un genere musicale che ne comprimeva e appiattiva le eccellenti qualità vocali, decise di affrancarsi dall’irrequieto Vince Clarke.

 Tre stelle, già, poiché cinque stelle vanno ai capolavori, e ai dischi ottimi ne dò quattro. Questo è buono, 3 e mezzo, che arrotondo per difetto.

La recensione analizza 'Alf', il primo album solista di Alison Moyet nel 1984, evidenziandone la fusione di soul, funk e pop elettronico. Pur apprezzando la qualità vocale della cantante e alcuni singoli di successo, la critica evidenzia come l'album non abbia pienamente valorizzato il talento di Moyet. La carriera dell'artista è discussa con riferimenti alle controversie e ai successivi lavori, con un giudizio finale di tre stelle, segnalando buone ma non eccellenti potenzialità. Scopri il mix unico di soul e pop elettronico di Alison Moyet con Alf!

 Enrico Ruggeri NON è un critico musicale, NON è un conduttore televisivo, NON è un giornalista sportivo... è un artista.

 Quando un'opera è un capolavoro, assume il dono dell'immortalità. Questo disco, a 25 anni di distanza, ancora suscita emozioni.

La recensione celebra 'Tutto Scorre', album di Enrico Ruggeri uscito 25 anni fa, sottolineandone l'originalità e la forza emotiva. Ruggeri, artista eclettico e mai banale, unisce malinconia, ironia e speranza in dieci brani intensi. La critica apprezza i testi profondi, il timbro vocale caldo e la strumentazione raffinata. Nonostante il tempo trascorso, l'album mantiene la sua potenza emotiva e rimane un punto di riferimento del cantautorato italiano. Ascolta 'Tutto Scorre' e immergiti nelle emozioni autentiche di Enrico Ruggeri!

 Quando appoggiai la puntina sul vinile di "Quartet" ... fu una folgorazione, un amore adolescenziale violento e improvviso.

 Il pugno sullo stomaco arriva all’inizio del lato B: Visions In Blue, notturna e onirica, su un tappeto elettronico strepitoso.

La recensione celebra 'Quartet' degli Ultravox come un solido album pop-rock elettronico degli anni '80, vivido nelle emozioni e rappresentativo del periodo. Nonostante non raggiunga le vette dei lavori precedenti del gruppo, rimane piacevole e ben prodotto, con brani evocativi come 'Hymn' e 'Visions In Blue'. L'autore ricorda il valore del vinile come esperienza sensoriale e sottolinea l'importanza della band nel panorama musicale. Ascolta 'Quartet' e riscopri la magia del pop elettronico anni '80!

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