andisceppard

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 Eugenio Finardi che canta Hold On. Mi è venuta in mente mille volte.

 "Hold On, tieni duro", no, da ieri al limite ha un altro senso, comunque... Hold On, tieni duro.

La recensione racconta con toni emozionali il concerto del 14 giugno 1979 all'Arena di Milano, organizzato per aiutare Demetrio Stratos nella sua malattia. Eugenio Finardi interpreta la toccante canzone "Hold On", che lascia un'impronta indelebile nel ricordo dell'autore. Si evocano atmosfere e aneddoti di un'epoca musicale unica, mettendo in luce l'importanza storica e umana di quell'evento. Scopri l’emozione del concerto per Demetrio Stratos e rivivi un pezzo di storia musicale.

 Che cosa è successo un secondo prima, cosa succederà un secondo dopo?

 La mano sinistra dell'attore, in maniera chiara, risponde agli applausi. E dice: lei.

La recensione esplora l'arte realista di Edward Hopper, concentrandosi su Two Comedians, una delle sue ultime opere. Viene sottolineata la capacità unica di Hopper di catturare attimi sospesi di vita quotidiana con un mistero profondo. L'autore trasmette ammirazione per il linguaggio silenzioso e la forza evocativa del dipinto, evidenziandone il potere di emozionare e stimolare l'immaginazione. Scopri il fascino enigmatico di Edward Hopper e lasciati emozionare da Two Comedians.

 Lei si chiama Abbey Lincoln. Magari, fatevi un fogliettino, scrivetecelo sopra.

 Ha quell'aria di dire: amico, lo so cos'è la vita.

La recensione celebra Abbey Lincoln, figura iconica del jazz e attivista, attraverso l'album 'A Turtle's Dream'. Pur non avendo una voce acrobatica o particolarmente estesa, Abbey trasmette l’esperienza di una vita vissuta intensamente. L'autore apprezza la sua capacità di evolvere nel tempo mantenendo autenticità e bellezza, invitando a riscoprirla con affetto e rispetto. Scopri la poesia e la storia dietro la voce unica di Abbey Lincoln, ascolta 'A Turtle's Dream' oggi stesso.

 ‘Strana e difficile. E bella. E misteriosa. E unica.’

 ‘Mingus che suona. Piano.’

La recensione esplora l'album 'Mingus Plays Piano' del 1963, un lavoro insolito e intimo in cui Charles Mingus abbandona il contrabbasso per esprimersi al pianoforte. Il disco è descritto come un viaggio introspettivo e riflessivo, in cui il ritmo tradizionale lascia spazio al fluire del pensiero musicale di un genio jazz. Un'opera strana e affascinante che mostra un lato diverso di Mingus, lontano dalla sua celebre furia creativa. Scopri l'incredibile lato intimo di Charles Mingus in questo album unico!

 Quando hai la mia età e hai passato la vita ad ascoltare, una nuova musica rientra in due categorie: o già sentita o troppo originale per me.

 E alla fine della giornata, la cosa non ti dà fastidio, anzi, ti piace e ti dimentichi delle tue categorie.

La recensione riflette un ascolto maturo e meditato dell'album 'Songs and Portraits' di Third World Love, percepito come familiare e rassicurante. Pur non rivoluzionando il panorama jazz, l'album conquista per le sue atmosfere calde e il feeling avvolgente. L'autore esprime un rapporto complicato con la musica nuova, ma riconosce la piacevolezza e la qualità del disco. Infine, il lavoro emerge come una piacevole scoperta, arricchita dal senso di scambio e amicizia. Scopri l’intimità musicale di Third World Love ascoltando Songs and Portraits.

 My Own House significa Casa Mia. Casa Mia, che non vuol dire Non Casa Tua. Ma che vuol dire Questo Sono Io.

 Cose che nemmeno ti ricordi, che nemmeno sapresti dirne una nota, e che però, non appena saltano fuori, ti salutano e ti dicono: 'Ciao, siamo qui. Sei tu.'

La recensione celebra l'album My Own House di David Bromberg come un pezzo autentico e intimo, capace di evocare profonde emozioni e ricordi personali. L'opera viene descritta come un rifugio musicale che rappresenta l'identità vera dell'artista e tocca l'ascoltatore a un livello profondo. Nonostante l'autore ammetta di aver ascoltato tanti generi diversi, questo disco rimane un punto fermo di significato personale e musicale. Scopri l'intimità e l'autenticità di My Own House di David Bromberg, un viaggio nel cuore del blues.

 Non si accenderanno, di colpo, le famigerate stroboscopiche della vostra (mia) adolescenza.

 Questa gente balla. E in questo momento anch’io. Però - per favore - non ditelo in giro.

La recensione racconta l'evoluzione del rapporto dell'autore con la musica da ballo, originariamente scettico verso la disco anni '70, fino a scoprire un ritmo più intimo e segreto. Attraverso riferimenti a grandi artisti come Lester Young, Teddy Wilson, Paolo Conte e Milva, si descrive un ballo diverso, che coinvolge non solo il corpo ma anche la mente, lontano dalle folle delle discoteche. Il testo è un invito a riscoprire la musica da ballo come esperienza personale e intima. Scopri anche tu il ritmo segreto che fa ballare la mente e il corpo.

 Sette anni fa, il 18 gennaio 2008, a Reijkiavik, si è spento il più geniale e il più stupido degli scacchisti.

 La testa matta quella no, non c’è dubbio. E tutti ad aspettare un segno, un barlume, una scintilla. Come ai vecchi tempi.

La recensione racconta la vita intensa e controversa di Bobby Fischer, campione di scacchi che ha simbolizzato molto più di uno sport. Tra genio e follia, Fischer emerge come un'icona della Guerra Fredda, capace di influenzare la cultura e il mondo. Il testo mette in luce il mistero che avvolge gli ultimi anni della sua vita, la sua grandezza senza compromessi e l'eredità duratura nel mondo degli scacchi. Scopri la leggenda e la follia di Bobby Fischer, il genio degli scacchi.

 È garantito. Io - di musica - non capisco un cazzo.

 Felici di non essere Chick, di non essere Gayle. Di essere qualcosa di diverso, insieme.

La recensione esprime un apprezzamento sincero per l'album 'The Mad Hatter' di Chick Corea, sottolineando la particolare combinazione tra il jazz del pianista e la voce di soprano di Gayle Moran. L'autore, pur ammettendo di non essere un esperto musicale, descrive l'opera come un viaggio unico e irripetibile, capace di trasmettere felicità e creatività. Il disco del 1978 viene valorizzato per la sua originalità e il modo in cui i due mondi musicali si fondono armoniosamente. Ascolta The Mad Hatter e scopri la magia di Chick Corea e Gayle Moran insieme!

 Andy Sheppard è qualcosa. Qualcosa difficile da dire a parole. Calore, forse.

 Un fratello, un po’ più grande, che ricorda, ma non è nostalgico.

La recensione analizza con sensibilità il lavoro di Andy Sheppard in "Movements in Colour", riconoscendo la sua capacità di unire calore e grazia senza nostalgie. Il sassofonista inglese è descritto come un artista maturo che, pur lontano dalle rivoluzioni degli anni '60 e '70, cerca di capire e trasmettere un jazz attento e coinvolgente. Si valorizzano le sue collaborazioni e la sua posizione unica nel panorama jazz contemporaneo. Scopri il calore del jazz contemporaneo con Andy Sheppard, ascolta Movements in Colour!