La drum-machine e le scarne note di pianoforte che aprono il primo brano appaiono come un palese omaggio ai Radiohead di "Kid A" o "Amnesiac".

 Il punto di forza di questo disco risiede nel trittico che si conclude con la ballata beatlesiana "Young Man, Old Man".

La recensione analizza il debutto omonimo dei The Dissociatives, progetto di Daniel Johns e Paul Mac. L'album si distacca dal rock dei Silverchair e si avvicina alla musica elettronica con influenze Radiohead. Il trittico di tracce centrali è il punto più alto, mentre l'intero disco supera la sufficienza. Ascolta ora The Dissociatives e scopri il nuovo sound di Daniel Johns!

 Immarcescibili.

 Siamo probabilmente davanti al peggiore album mai dato alle stampe dai Korn.

La recensione delude i fan dei Korn evidenziando una stagnazione sonora e la perdita di qualità nell'album See You On The Other Side. L'assenza del chitarrista Brian Welch non sembra influire direttamente, ma il risultato complessivo è debole rispetto agli standard precedenti. Solo poche tracce si salvano, mentre il resto appare prevedibile e meno ispirato. Scopri perché See You On The Other Side è controverso tra i fan dei Korn.

 "La lamentosa voce di Julian Casablancas si adagia a meraviglia su una melodia insipida al punto giusto."

 "Le quattordici tracce di 'First Impressions Of Earth' non sembrano per niente una versione scolorita o annacquata degli Strokes quanto invece la naturale evoluzione di un percorso improntato... al più pedissequo manierismo."

La recensione esamina il terzo album dei The Strokes, evidenziando un'apertura promettente con 'You Only Live Once' ma sottolineando la voce incerta di Casablancas e alcune scelte musicali discutibili. La produzione di David Khane prova a rendere il disco più accessibile, ma il risultato è un lavoro che riflette più un manierismo che un vero progresso. L'autore invita a non abusare del repertorio disponibile per evitare stagnazioni future. Scopri la nostra analisi completa del nuovo album dei The Strokes!

 Una delle voci più belle ed intense degli ultimi dieci anni ritorna con rinnovato vigore.

 La prolissità di The Beekeeper, sostenuta da una scrittura stanca ed eccessivamente autoreferenziale, indebolisce ulteriormente il risultato finale.

The Beekeeper rappresenta il ritorno di Tori Amos dopo un periodo di pausa e un'antologia. Il disco mostra una maturazione artistica legata alla maternità e curiosità strumentali con l'organo Hammond e percussioni afro-cubane. Tuttavia, la prolissità e una scrittura eccessivamente autoreferenziale rendono l'album poco riuscito, definibile come un errore perdonabile per una grande artista. Scopri il lato maturo e controverso di The Beekeeper di Tori Amos.

 Se le dimensioni contassero davvero, questo album potremmo tranquillamente definirlo come il topolino partorito dalla montagna.

 La lezione rumorista dei Sonic Youth appare risolversi in un manierismo che deturpa irrimediabilmente questo 'Size Matters'.

La recensione di Size Matters degli Helmet esprime una forte delusione nei confronti dell'album, giudicato come un lavoro stanco e privo di spunti originali. Viene evidenziata una scarsa evoluzione musicale e un'eccessiva imitazione di sé stessi e di altri artisti attuali. L'album viene descritto come un compromesso mediocre che compromette la credibilità artistica del gruppo. Scopri perché Size Matters non convince gli appassionati degli Helmet.

 La produzione... ha levigato più del dovuto il suono 'cafone' dei Darkness, togliendo così forza a canzoni formalmente impeccabili ma prive d'anima.

 Il primo singolo estratto 'One Way Ticket' non convince, mentre le successive 'Knockers' e 'Is It Just Me?' sono semplicemente repliche sbiadite di quanto già sentito nell’album precedente.

Il secondo album dei The Darkness, "One Way Ticket To Hell... And Back", non riesce a replicare il successo del fulminante debutto del 2003. La produzione levigata di Roy Thomas Baker toglie energia a canzoni formalmente valide ma prive di anima. Manca il suono ruvido e i singoli risultano sbiaditi rispetto a quelli precedenti. Solo una ballata risulta accettabile. La band sembra attraversare un momento difficile, con cambi di formazione e scarse vendite. Scopri perché il secondo album dei Darkness ha deluso i fan del rock.

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