È quel fulmine a ciel sereno che ti scuote e ti fa tornare ai suoni torbidi delle cantine puzzolenti di Iommi.

 Capricorn è uno dei migliori lavori di revival doom degli ultimi anni. Onore a loro.

Capricorn, primo album degli Orchid, è un lavoro atteso e ben fatto che omaggia i pionieri del doom metal come Black Sabbath. Pur rimanendo legati al passato, i californiani riescono a offrire brani di grande qualità e varietà, con un'interpretazione vocale personale. L'album si distingue nel panorama revival per sonorità moderne e un'atmosfera anni '70 intrisa di misticismo, ideale per gli amanti del genere. Scopri Capricorn e rivivi le radici del doom metal con Orchid!

 Proprio in ciò sta il vero punto debole dell'album: una commistione potente quanto poco originale.

 Gli ultimi due pezzi del disco sono di tutt'altro spessore rispetto alla qualità generale che li precede.

Signs Of Osiris di Lord Vicar conferma lo stile doom metal classico di Kimi Karki ma mostra minore freschezza e originalità rispetto al predecessore Fear No Pain. La produzione è solida, ma alcune tracce risultano ripetitive e la voce di Christian Lindersson risulta meno ispirata. Gli ultimi due brani spiccano per intensità e varietà, salvando in parte l'album. Nel complesso un lavoro sufficiente ma inferiore alle aspettative. Scopri l'evoluzione del doom metal con Lord Vicar e ascolta Signs Of Osiris!

 Perdere il lavoro è la grande paura degli ultimi anni.

 Un mondo di autocommiserazione, dove il lavoro è l’unica cosa che rende la routine quotidiana normale.

The Company Men di John Wells affronta il tema attuale e doloroso della perdita del lavoro durante la crisi economica. Il film esplora le difficoltà di tre uomini costretti a reinventarsi dopo essere stati licenziati, sottolineando paura, vergogna e solitudine. Pur con alcuni limiti derivanti dallo stile televisivo del regista, il film è ben girato e stimola una riflessione sentita sulla precarietà e l'identità legata al lavoro. Scopri il dramma contemporaneo del lavoro e guarda The Company Men.

 Difficile trovare nella loro proposta un messaggio anche solo "tematico" più profondo del solo intrattenimento musicale.

 "Thieving from the house of god" è il classico cd "intermedio" di una band: quello che serve un po' da veicolo per provare altro.

La recensione di 'Thieving From The House Of God' degli Orange Goblin sottolinea un album di transizione che abbandona in parte lo stoner primordiale verso un hard rock più canonico. Alcuni pezzi risultano meno efficaci, con difetti nella produzione e nella voce, ma la band mantiene una carica energetica e convincente. Un lavoro non originale ma rispettabile nel percorso del gruppo londinese. Scopri l'energia grezza degli Orange Goblin con questa recensione dettagliata!

 Il cappio che stronca il film di Carpenter è la non originalità del plot.

 The Ward è un’opera mal riuscita, addirittura brutta per un uomo di cinema come John Carpenter.

The Ward di John Carpenter segna il ritorno del celebre regista horror dopo dieci anni, ma il film delude per trama non originale e sceneggiatura piatta. Nonostante alcune scene riuscite e un'atmosfera inquietante, il lavoro manca del tocco innovativo e della forza stilistica che contraddistingue il maestro. Scopri i dettagli e le critiche di The Ward, il film horror di Carpenter da non perdere se sei fan del genere.

 "The Giant è un lavoro riuscito e interessante, a partire dall'artwork."

 "La scrittura tagliente e 'acida' di Poe si trasforma nel mondo degli Ahab in digressioni malinconiche e funeree di vaga ispirazione psych."

The Giant, terzo album degli Ahab, si distingue per un approccio più soft e psichedelico rispetto ai precedenti lavori. I temi marittimi ispirati a Poe si intrecciano con atmosfere malinconiche e sonorità funeral doom. Pur non privo di qualche passaggio lungo, è un album riuscito che segna un'evoluzione importante nella carriera della band tedesca. Scopri l'evoluzione degli Ahab con The Giant, un viaggio tra mare e mistero.

 La musica del sestetto romano è pesante, a tratti monolitica ma anche 'leggera', divaga, corre e si richiude su se stessa.

 Probabilmente non è il capolavoro che alcuni decantano, ma è certamente la dimostrazione di come anche l’Italia possa dire la sua in generi così di 'nicchia'.

Second World, terzo album dei The Foreshadowing, è un lavoro di gothic metal italiano con influenze doom e prog, dotato di atmosfere evocative e un buon tocco personale. La voce di Marco Benevento spicca in pezzi come Outcast. Pur mostrando qualche momento di manierismo, il disco è solido e dimostra la crescente qualità della scena metal italiana di nicchia. Ascolta Second World e scopri il gothic metal made in Italy!

 Mantra III si presenta come l'ultimo cd veramente heavy degli SB.

 Un cd senza fronzoli, che sa trascinare con la sua lunga sequela di riff azzeccati.

La recensione analizza Mantra III, terzo album degli Spiritual Beggars. L'opera segna il culmine del sound stoner rock heavy della band prima di un'evoluzione successiva. Non è un capolavoro ma un disco solido, ricco di riff efficaci e brani energici. Consigliato agli appassionati del genere e ai fan di Michael Amott. Scopri l'energia vintage di Mantra III: un must per gli amanti dello stoner rock!

 Clooney fa trasparire le sue idee politiche senza che diventino l’oggetto del film.

 È fin dai giovani che si avvia quel processo di perdita della dignità che porta a pugnalarsi alle spalle.

Le Idi di Marzo, diretto da George Clooney, racconta la campagna elettorale di un governatore democratico attraverso un thriller politico ricco di intrighi e tradimenti. Il cast di alto livello, in particolare Ryan Gosling, offre ottime performance, anche se alcuni personaggi principali risultano meno approfonditi. Clooney evita facili moralismi, concentrandosi sulla corrosione etica già nelle prime fasi della politica, tema centrale del film. Un'opera solida ma con qualche momento di superficie. Scopri le dinamiche nascoste della politica con Le Idi di Marzo, un film da non perdere!

 I Krux sono un doom epico, ma mai pacchiano.

 Un prodotto di nicchia che va riscoperto.

La recensione celebra il debutto dei Krux come un ritorno maturo e rispettoso del doom metal classico, segnato dall'influenza di Leif Edling e Candlemass. L'album propone brani epici e ben costruiti, capaci di coniugare il pathos del doom scandinavo con atmosfere heavy metal anni ’80. Pur rimanendo un progetto parallelo, il disco si distingue per qualità e composizione, meritando una riscoperta nella scena metal di nicchia. Scopri ora il potente doom dei Krux, un classico metal da non perdere!

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