Eluvium, ovvero Matthew Cooper, da 4 anni, 4 dischi e 2 EP, è autore di una musica ambientale e d'atmosfera, di grande impatto emotivo, che in quest'ultimo disco si incentra sull'aspetto più sinfonico di questo tipo di musica.

Questo Copia per l'appunto, di uscita recentissima (giusto l'altroieri), pare riconfermare ai fan di lunga data le aspettative attese dall'autore di dischi come Talk Amongst the Trees e An Accidental Memory in the Case of Death. Dico "pare" perchè ho preferito avvicinarmi a quest'album senza alcun pregiudizio o aspettativa particolare, non avendo mai ascoltato nessun suo lavoro precedente, nel modo più puro e semplice possibile.

Questo è un album delicato, sottile. Se leggendo sopra l'aggettivo 'sinfonico' avete immaginato squilli di tromba, vertiginosi fraseggi di archi, o magari percussioni rimbombanti e cori altisonanti, deve ricredersi fermamente, perchè il sound proprio di questo disco - che mostra, va detto, un'estrema coesione e coerenza interna fra le singole parti - è esattamente l'opposto di qualunque cosa si possa immaginare accompagnata da aggettivi come 'pomposo', 'epico' o simili.

La musica si incentra per lo più sul piano, che intesse melodie semplici ma di grande impatto, supportate da un'ensemble - per lo più elettronica - di archi e vari strumenti a fiato, notevolmente vasta ma mai abusata - d'altronde, come leggo da varie recensioni, Cooper non ha mai sovrabbondanto in strumentazione: semmai si è portato verso l'estremo opposto - e che si mantiene quindi sempre su toni minimali, lievi, eppure proprio per questo straordinariamente ricchi di sensibilità e sentimento, per quanto rarefatti.

Le tensioni cupe ed oscure vengono canalizzate in paesaggi sonori di profonda malinconia, animati da una tensione di fondo che si alimenta di crescendo, specie nella strumentazione - esemplare in questo senso la magistrale "Prelude for Time Feelers".

Mi sembrava davvero difficile che con una tale strumentazione e simili metodi compositivi (c'è chi affonda questo disco nel calderone del post-rock, cosa che a me sembra quantomeno assurda), un artista riuscisse a condurre emozioni profonde ed intime, delicate e malinconiche ma non scadenti in raffinatezze o tocchi barocchi eccessivi: perfetta sublimazione di un'orchestralità razionale eppure passionale e di un minimalismo emotivo e sentito.

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