- I Live di Telespalla N°1 -

Dopo l'edizione pilota e il suo buon risultato, visto che è risultata gradevole agli utenti di DeBaser, procedo con la scrittura del N°1 vero e proprio. Anche in questo caso mi permetto un'anticipazione. I prossimi tre numeri della rubrica riguarderanno un importante evento musicale dell'estate calabrese, giunto alla sua 28° edizione: il Roccella Jazz Festival che si svolge a Roccella Ionica (Rc) e in altri paesi della Locride. Non avendo potuto assistere a tutte le serate non mi è possibile compiere un resoconto generale che sicuramente sarebbe stato più giusto. In alternativa vi racconterò tre concerti che ho ritenuto degni di nota.

Il primo di questa sequenza riguarda il gruppo [Em], un terzetto tedesco molto originale composto dal pianista Micheal Wollny, dalla bassista Eva Kruse e dal batterista Eric Schaefer. L'evento si è aperto con un piccolo incomodo: la location del concerto spostata dal locale Castello ad un piccolo parco comunale dove era presente una specie di "anfiteatro", i piccoli spalti presenti lo ricordavano vagamente. L'inizio è stato alle ore 22, il gruppo tedesco è entrato in maniera pacata, forse quasi spaventati dal pubblico italiano. Si sono disposti ai loro strumenti ed hanno cominciato dimostrando tutta la loro abilità: una musica dirompente, agile e frizzante; decisamente originale e variegata. Un'alternanza incredibile tra assoli, in particolare al pianoforte, e parti dove i tre fondevano le loro singole abilità.

Tutto questo tra stacchi e riprese esplosive assolutamente spettacolari. Elemento decisivo si rivela la collaborazione e l'intesa tra di loro: assolutamente perfetta e collaudata. La musica funge da collante umano in un modo straordinario: solamente insieme ad essa riescono ad affrontare un pubblico probabilmente non abituato a concerti del genere che, va detto, è risultato interessato e piacevolmente sorpreso. Indicativa infatti è la presentazione del gruppo, affidata a Schaeffer. Il suo italiano è titubante ed impreciso ma nessuno, tranne appunto lui stesso, se ne preoccupa: gli applausi d'incoraggiamento arrivano in maniera assolutamente spontanea. Alla fine procede con la presentazione dei brani della seconda parte in inglese. Il concerto procede con delle improvvisazioni che confermano le indicazioni di partenza: un jazz giovane, intelligente ed estremamente compatto, sembra quasi che vogliano portare nel Jazz la grande lezione stilistica del Kraut-Rock.

Prima dell'ultimo brano Schaefer riprende parola, stavolta sembra rinfrancato e riprende la lingua italiana e confessa al pubblico di non aver portato dalla Germania i loro dischi per timore di non piacere al pubblico italiano. Credetemi, li avrei comprati molto volentieri. Quella è stata l'unica pecca della serata. Il gran finale ha rappresentato un loro brano dedicato (cosi hanno detto) all'Hardcore degli anni '80 e alle sue sonorità. Son convinto che a Jello Biafra sarebbe piaciuto.

Alla fine il pubblico è salito in piedi e ha tributato un applauso a scena aperta, assolutamente giustificato e meritato. Un bilancio finale estremamente positivo, gli [Em] tornano in patria con la consapevolezza che possono fare breccia nel pubblico italiano.

Il mio ringraziamento finale va a Filippo Campolo, prima di tutto per avermi portato al Roccella Jazz e poi per le splendide foto che potrete ammirare da questo numero in poi in questa rubrica che, senza di lui, non sarebbe mai esistita.

Carico i commenti... con calma