Gli Empty Dialogue promettono bene.

Gruppo di quattro ragazzi (David Berardi chitarra/voce, Antonio Casagrande basso/voce, Pablo Prioretti chitarra, Anton Nachinkin batteria) provenienti da Fabriano (AN), propongono un alternative rock abbastanza duro, a tratti vicino al metal. Ma soprattutto, gli Empty Dialogue hanno quel qualcosa in più. E' un gruppo che ha ancora tantissima strada da percorrere, ma i presupposti per la creazione di una musica originale e non copiaticcia e posticcia (come quella della stragrande maggioranza dei gruppi d'oggi) ci sono tutti.

Questo demo (registrato a inizio agosto presso gli studi Pressplay Records) è la loro prima prova in studio di registrazione, ed è composto di 3 brani:

-"Lettera Morta" -  intro in 5/8 con progressiva aggiunta di tutti gli strumentisti, strofe molto energiche con un buon equilibrio fra gli strumenti. Il ritornello (in italiano) si carica d'energia che sfocia poi nella strofa. Inaspettato il brevissimo bridge che precede l'assolo di chitarra.

-"Le Strutture" - dopo l'introduzione di basso, la strofa è alternative rock italiano al 100%. Il punto di forza del brano è comunque il ritornello ("baby stay here, troppe parole piovono dal cielo e il mare si allunga dentro me, dentro me sono solo un'ombra ormai, sono solo un'ombra ormai!") sotto al quale c'è un bellissimo controcanto lirico eseguito dalla chitarra. Dopo il secondo ritornello, il bridge ("Don't forsake me") è un crescendo che sfocia poi in un potente riff con botta e risposta delle due chitarre. Poi la tensione si placa momentaneamente e Berardi canta "Sei hai paura di sognare ti devi risvegliare, nessuno ha mai detto che era facile volare, certo è orrendo sanguinare, vorresti scomparire, ma tu prendi come spunto ciò che sembra finire" prima di un altro ritornello, questa volta con testo in inglese.

-"Violenza Genera Violenza" -  canzone che rende particolarmente bene dal vivo, efficacissima nella sua semplicità e brevità, molto aggressiva e scatenata nelle strofe (cantate da Casagrande), più composti (non nelle liriche!) i ritornelli. Bellissimo il ponte, di cui riporto il testo: 

"Violenza generata da una grande insicurezza
Incapace di cambiare lo squallore e la tristezza
Mai scivolare, mai scomporsi, mai scovare
Il motivo originario che ti pone su un altare
Studiata scalata sociale scolastica
Una competizione che ti ha reso ormai di plastica
Prendi la mia mano, se vuoi ti farò vedere
Un incanto che va oltre l'acquitrino dell'avere
Perenne, pudore, paralisi psicosociale
Rigido ritieni di esser re del reale
Avere 10, avere 9, avere 8 avere 6
Vita ti ama solo se fai veder quello che sei!"

In tutti e tre i brani quello che emerge maggiormente è il tentativo di differenziarsi della massa. Più della tecnica strumentale (che comunque non manca, anzi) il fulcro della musica degli Empty Dialogue è l'originalità. Magari queste tre canzoni non rivoluzioneranno il rock, ma di certo sono una boccata d'aria fresca per chi cerca gruppi con un minimo di particolarità. Da questo demo non emerge che una parte dell'energia che gli Empty Dialogue possono sprigionare (andate a vederli in concerto se potete!), ma soprattutto emerge un potenziale notevole, un grande margine di miglioramente (soprattutto sulle voci), e una gran voglia di creare qualcosa di personale. E scusate se è poco.

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