La palma di miglior disco alternative di questa prima parte dell'anno, per quanto mi riguarda, va sicuramente a This Could be Texas degli English Teacher.

Gli English Teacher, capeggiati dalla leader carismatica Lily Fontaine (voce, chitarra e synth), si sono conosciuti durante gli studi al Conservatorio di Leeds e si sono costituiti nel gruppo che conosciamo nel 2020.

La band può tranquillamente ascriversi all’ultima ondata revival post-punk britannica e, come il calabrone che per le leggi della fisica non dovrebbe volare ma lui non lo sa e vola lo stesso, ugualmente gli English Teacher sono sì derivativi ma non per questo inibiti o meno credibili.

Facili etichette a parte, il sound del gruppo è tutt'altro che semplice da raccontare. Da un lato la spigolosa frenesia pop costruita sul piano (Broken Biscuits) mi ricorda i Fiery Furnaces di Eleanor Friedberger o i Dresden Dolls, dall’altro l’intensa e vibrante voce di Lily sui feedback di chitarra mi fa pensare gli Alvvays. Con una benda sugli occhi scommetterei trattasi di un gruppo dalla scuderia Rough Trade, ma la verità è che i ragazzi girano in orbita Island Records.

Gli English Teacher hanno evidentemente una passione per i coup de théâtre e non c'è un brano che passi sul piatto senza un cambio di ritmo, un'esplosione strumentale - che siano fiati o archi (Masterminf Specialism) poco importa - wall of sound improvvisi, riff di basso catchy, loop… e riescono a farlo senza risultare fini a se stessi o pomposi.

Con gli English Teacher c’è poco da capire, “basta” affidarsi.

Elenco e tracce

01   Albatross (00:00)

02   The World's Biggest Paving Slab (00:00)

03   Broken Biscuits (00:00)

04   I'm Not Crying, You're Crying (00:00)

05   Mastermind Specialism (00:00)

06   This Could Be Texas (00:00)

07   Not Everybody Gets To Go To Space (00:00)

09   Nearly Daffodils (00:00)

10   The Best Tears Of Your Life (00:00)

11   You Blister My Paint (00:00)

12   Sideboob (00:00)

13   Albert Road (00:00)

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