Il disco in questione è, a mio modesto parere, il migliore del noto cantautore milanese. Molto poco pubblicizzato, contiene bellissime canzoni che avrebbero potuto diventare dei classici della musica leggera italiana se il disco fosse stato adeguatamente valorizzato dai media che, purtroppo, hanno spesso un peso determinante (ci hanno spacciato, per esempio, canzoni tediose come "Caruso" di Dalla come dei capolavori...).
Tra le varie tracce che mi sento di segnalare la bellissima "A un passo dalle nuvole" (canzone che parla dell'amore come principale stimolo vitale ad ogni età), e l'altrettando valida "Moriro d'amore" che tratta dei risvolti psicologici del suddetto sentimento.Da segnalare anche la canzone che dà il titolo al disco, divertente "marcetta" con fisarmonica e clarinetto in evidenza in cui il cantautore spiega da dove prende ispirazione. Da evidenziare anche la scanzonata "Il matrimonio di Maria" (il matrimonio della sopracitata visto dagli occhi di un invitato che ha sempre coltivato un sentimento nei confronti della sposa) e un'altra bellissima canzone d'amore e cioè "Uccidimi" in cui, in un'ottica un pò visionaria, l'autore dona i suoi organi all'amata per proteggerla. Anche le restanti canzoni raggiungono comunque la sufficienza piena. Canzoni calde ed essenziali, fatte con cura e con in evidenza gli strumenti classici (senza cioè gli inutili "ghirigori" delle canzoni moderne che sono spesso, per non dire sempre, senz'anima). Da consigliare vivamente a chi ama il genere cantautorale italiano classico.
Enrico Ruggeri, cantautore dotato e particolarmente intelligente, capace di scrivere bellissime canzoni costantemente nel tempo, cosa per niente facile (si guardi, ad esempio, alla netta parabola discendente di Dalla e Daniele nel corso degli anni). Le canzoni migliori sono, a parere dello scrivente, quelle meno conosciute (Il Natale dei ricordi, I dubbi dell'amore, Perduto amore, La vie en Rouge, Gimondi e il cannibale, Prima del temporale, Non finirà ad esempio). Viene infatti spesso immeritatamente ricordato per canzoni non particolarmente belle quali Mistero (banale e semplicemente brutta), Peter Pan (caramellosa), Il mare d'inverno (sopravvalutata), Quello che le donne non dicono (noiosa). Le uniche tre canzoni molto note ed assai belle possono essere identificate ne Il portiere di notte, in Polvere e nella splendida "decibelliana" Vivo da re. Avrebbe potuto ottenere di più dalla sua carriera ma è stato troppo generoso, incapace di fare calcoli. E' stato infatti per anni sempre in tournee ed ha sfornato praticamente un disco all'anno. Non si è fatto quindi mai attendere (che spesso, si sa, conta). Ha sempre pensato al suo pubblico e sicuramente si sarà divertito molto. E' stato penalizzato anche dalla sua fisiognomica. Per essere un grande cantautore bisogna purtroppo sembrare un cantautore cioè bisogna avere una certa sobrietà nell'aspetto (Guccini, il primo Dalla, De Gregori, De Andrè). Chiaro che se Grignani avesse scritto le stesse canzoni di Battisti non avrebbe riscosso lo stesso successo. Ruggeri non ha l'aspetto del cantautore ma l'aspetto un po' "fighetto" e un pò irritante (anche se è una persona molto disponibile e per niente snob) di chi se l'è sempre spassata. Anche l'orecchino da pirata (spesso in evidenza sulle foto e ancora portato con orgoglio nonostante i 50 anni ) stona un po'. Anche in questo caso l'orecchino si "incastona" bene su alcune facce ed entra a far parte del personaggio (il primo Dalla ad esempio) mentre nel caso di Ruggeri è un pò penalizzante per la credibilità. Comunque veramente un grande. Vai Rouge.Elenco tracce e testi
14 Primavera a Sarajevo (03:44)
La balalajka, la balalajka
dentro alle case mutilate dalla faida.
Ancora suona la balalajka,
lungo i giardini tra le croci e le moschee.
Il fiume va più nero della sera,
oltre la torre e l'universita.
C'è sopra il ponte una bandiera
che sta sventolando ancora.
Qui c'è ancora la città,
qui c'è la gente dentro ai bar.
Il cielo è sopra la città
e ci nasconde, ci confonde e cambia.
Qui c'è tutta la città:
la mia.
E' primavera, è primavera,
amore aspettami che c'è una vita intera.
C'è ancora sole a primavera,
ti porto sopra la collina e tu verrai.
Sopra Dobrinja, dopo Nedzarici,
ci sono fiori dedicati a noi.
Ho l'indirizzo degli amici;
li potrai vedere ancora.
Qui c'è ancora la città,
qui c'è la gente dentro ai bar.
Il cielo è sopra la città
e ci difende e sempre ci accompagna.
Qui c'è tutta la città:
la mia.
Oh balalajka, oh balalajka,
non c'è più neve e brilla tutta la Bascarija.
Ancora suona la balalajka,
il mio futuro voglio regalare a te.
A te che sei la vita che volevo,
perchè la vita è il sogno che farai.
Sale la luna a Sarajevo,
che ci sta aspettando ancora.
Qui c'è ancora la città,
qui c'è la gente dentro ai bar.
Il cielo è sopra la città
e ci difende e sempre ci accompagna.
Qui c'è ancora la città,
qui c'è la gente dentro ai bar.
Il cielo è sopra la città:
la mia
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