Strana creatura quella degli Ensoph, a partire dal nome. E' un termine ebraico e indica un concetto della Cabala. L'Ensoph (o En-Sof o Ain Soph) è il Nulla, il Nulla da dove si genera il Tutto. E' un concetto complesso e non mi soffermo ad esaminarlo anche perché non ne so molto. Gli Ensoph sono formati da musicisti che provengono dalla zona tra la provincia di Venezia e Padova e, nel tempo, hanno portato avanti una proposta musicale tanto originale quanto strana e, a volte, ostica. Loro la definiscono "Gloomy Avant-Gardism For A [De]Generation Wasted". "E cosa sarebbe mai?", vi chiederete. L'etichetta coniata dal gruppo stesso cerca di descrivere il turbinio di suoni, il complesso agglomerato di metal, gothic, electro e industrial che permea la loro musica; e, assieme a tutto ciò, tanta, tanta personalità. Liricamente il combo veneto analizza, sotto una lente atea e a-religiosa, il concetto stesso di religione. Visivamente provocano un grande impatto poiché affiancano a questa strana creatura musicale e ai testi altamente filosofici, esoterici e intricati un'immagine industrial, un look da era post-atomica e, a volte, al limite del blasfemo.
Apre questo strano disco (datato 2004) "Jaldabaoth At The Spring Of Time", con un inizio quasi tribale. Un miscuglio di flauti, metal, elettronica industrial e atmosfere quasi orientaleggianti è quello che ci si pone davanti. Il singer Nicholas sfoggia una voce affilata quanto versatile. Passa tranquillamente dallo screaming alle clean vocals ai sussurri. Sprazzi di black metal si possono cogliere qua e là nella moltitudine delle altre influenze inglobate. "In The Flesh (Visione della Passione)" ancora una volta porta alla mente atmosfere orientaleggianti accompagnate da un approccio più propriamente metal. Ritornello bello e melodico che sfocia in una furia più black metal-oriented. "Sophia's Fall" (una delle mie tracce preferite in assoluto) inizia con degli effetti industrial e con la voce sussurrante di Nocholas. Delle note "psicotiche" di chitarra accompagnano il cantato "allucinato" del cantante e introducono un ritornello trascinante con screaming furiosi e un tappeto sonoro degno di nota. La batteria e il basso sostengono un ritmo ipnotico e al termine della traccia un pattern musicale fatto di black metal, screaming e flauti viene ripetuto per più volte. Grande composizione. "Faith Defeat" è un'altra bella traccia che naviga sui dettami prima descritti mescolando metal e industrial.
"Salmo A Nessuno" è una composizione industrial che viene introdotta da un piano distorto, come se facendo andare un'audiocassetta ogni tanto facessimo rallentare il nastro con un dito. La voce "allucinata" e distorta è accompagnata da azzeccati effetti industrial. Da brividi il modo in cui Nicholas urla "sia lodato il mio nessuno". L'urlo senza fede, l'urlo della disperazione, l'urlo al vuoto del dio che non c'è. L'ultima parte è accompagnata da una stupenda partitura di pianoforte. Traccia stranissima, ostica ai primi ascolti. Segue "White Lamb Seducer (40 Days & 40 Nights)", traccia che colpisce meno rispetto alle altre. "Lies Of The Mirror Which Lies Not" invece colpisce e coinvolge maggiormente ed è un'altra delle tracce che preferisco. Segue "Sun Of The Liar", altra bellissima traccia (ripresa un paio d'anni fa, riarrangiata e cantata dall'ospite Steve Sylvester dei leggendari Death SS e introdotta nell'EP "The Seductive Dwarf" allegato alla versione digipack del loro "Project X-katòn"), più melodica rispetto alle altre con uno stupendo ritornello. Davvero emozionante la parte in italiano e il pianoforte che la accompagna. "Proudly Divine (Ink & Mirrors & Empty Tombs)" è un'altra delle mie favorite ed è una delle più aggressive. Gli screaming e le clean vocals in questa canzone sono riuscitissimi, precisi e coinvolgenti, il tutto affiancato dalla parte strumentale sostenuta da estrosi e capaci musicisti. Il modo di suonare degli Ensoph è così particolare che non so come descriverlo. Chiude "Sophia's Fall (Sophies Welt RX)", remix electro-industrial di "Sophia's Fall" per mano di Bruno Kramm dei Das Ich.
Tengo a precisare che i riferimenti ai diversi generi musicali vanno presi con le pinze, poiché potrebbe trarre in inganno. La musica degli Ensoph è altamente personale e originale e l'unico vero modo per capire questa strana creatura è ascoltarla. Gruppo con grande personalità quindi, che farà molta strada a differenza della moltitudine di gruppi che al giorno d'oggi cercano invano di farsi distinguere e di emergere.
Ricordo il giorno in cui li vidi live per la prima volta, senza averli mai sentiti nemmeno su disco. Ne rimasi estasiato e positivamente colpito. Quel giorno conobbi un gruppo valido che, sono certo, non mancherà, in futuro, di stupirci.Elenco e tracce
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