Eric Avery è stato il bassista originario dei Jane's Addiction, tassello fondamentale nell'epopea della gang di Los Angeles: impossibile pensare a pezzi leggendari come "Summertime rolls" o "Three days" senza le magnetiche scansioni di basso del nostro. Finita l'avventura con Farrell e Navarro nel 1991, Eric ha percorso un sentiero artistico tanto obliquo e stimolante quanto poco fortunato nei riscontri col grande pubblico, prima coi Deconstruction poi coi Polar Bear, e rifiutando sempre con ostinazione di partecipare alle svariate (ed effimere) reunion dei suoi vecchi sodali.

Il 2008 segna il debutto solista del musicista californiano: "Help wanted", uscito diversi mesi fa, interamente suonato, cantato e prodotto dal nostro, salvo qualche sporadico intervento di gente come Flea e Taylor Hawkins.

Un album adulto nella migliore accezione del termine, che affascina, seduce e stuzzica. Le dodici tracce si dipanano attraverso frammenti di rock psichedelico, energico e irrequieto come da tradizione del vizio di Jane (si pensi a "Unexploded" e "Philo Beddoe", o al singulto trip-hop di "Beside the fire") ma più in generale sfoderano trame elettroniche che aggiornano gli spettri di Bowie e dei New Order. Il che non stupisce, dato che Avery era l'anima new wave nei Jane's Addiction, seguace dello stile di Peter Hook in particolare: esemplari pezzi come "Belly of an insect", "Maybe" (in cui canta Shirley Manson dei Garbage), conferendo un tocco vagamente ossianico) e "All remote and No control", forti di una tensione ritmica palbabile e vellutata. Ma Avery ha conservato il gusto per l'improvvisazione e la capacità di uscire dagli schemi: ballate apparentemente romantiche come "Revolution", "Chicken bone" o "Porchlight" sanno trasformarsi subito in maligni e morbidi sconquassi.

Degna conclusione a un lavoro sorprendente è la fanfara surrealista  "Sun's gone", spinta da tastiere barrettiane e sigillo a quanto si era capito da tempo: la fiamma del più grande gruppo rock americano degli ultimi 20 anni è tenuta accesa da Eric Avery.

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