La bambola di carne (Die Puppe) è un film del 1919 di Ernst Lubitsch.

La stupida traduzione in italiano potrebbe lasciar intendere che sia un film che ne so …erotico?

Non potevano chiamarlo semplicemente LA BAMBOLA?

Vabbè bando alle ciance. Die Puppe è un film muto, un film comico ed è superlativo.

Sono sempre più convinto, man mano che vedo i suoi film, che Ernst Lubitsch sia il numero uno assoluto nel campo del genere “commedia” e dio solo sa quanto sia riduttivo in questo caso un aggettivo.

Quello che mi colpisce non è tanto la realizzazione, Lubitsch non era un perfezionista. Lubitsch aveva “idee”.

In questo film ad esempio sceglie di utilizzare una scenografia di cartapesta! Nuvole di cartone, il sole idem e la carrozza coi cavalli? Sono esseri umani travestiti da cavallo che quando sono in pausa si siedono con il culo per terra… Il bello è che ci sta tutto, cioè non dici “che cazzata dai” … dici FANTASTICO!!

C’è questo giovanotto nipote di uno zio ricchissimo. Lo zio non sta tanto bene e desidera più di ogni altra cosa che suo nipote trovi moglie… ma il ragazzo è a dir poco terrorizzato dal gentil sesso proprio non ne vuole sapere… piuttosto che sposarsi escogita un improbabile stratagemma: sposare una bambola, un androide con sembianze umane che sembra davvero una ragazza in carne ed ossa ma è pur sempre una bambola, coi comandi dietro la schiena e va caricata e spolverata e attento! …che è stata appena verniciata.

Accade un imprevisto e… e niente. Si ride dall’inizio alla fine all’interno di un mondo meraviglioso, magico. Il mondo di Lubitsch. E scopri perfino che il buon FANTOZZI gli ha giusto COPIATO un paio di idee e vabbè…

Genio, creatività, poesia, leggerezza, magia.

Soprattutto magia.

La magia del CINEMA.

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