Fino a quando durerà il genere musicale più "trendy" di tutti i tempi? Sto parlando ovviamente dell' emo/metalcore, il genere più ricco di cliches e luoghi comuni che la storia musicale recente ricordi. Sono ormai diversi anni che nel panorama emocore escono solo lavori sentiti, risentiti e strasentiti, cd che raschiano il fondo di un barile già raschiato troppo in precedenza. Eppure il trend non sembra accennare a smettere.
E nella miriade di nuove band superstilose dal look patinato, emergono gli Escape The Fate, con questo EP di 5 traccie uscito da poco per la Epitaph records. Sorvoliamo sul look super-ricercato dei componenti e analizziamo piuttosto quello che conta: 'a musica. Gli Escape The Fate non introducono nulla di nuovo al genere (ci mancherebbe!), però quello che fanno lo fanno bene eccome.
È un disco metalcore, quindi sapete cosa aspettarvi: le chitarre alternano accordi aperti stile "punk" ad assoli eseguiti impeccabilmente dal sapore metal, il batterista propone spesso un ineccepibile tappeto di doppia cassa senza farne un uso eccessivo, le parti di "clean singing" si alternano e mescolano alla perfezione con quelle di scream e fa la sua comparsa perfino un growl gutturale quasi death-metal, i ritornelli dal sapore pop si stampano in testa subito.
L'insieme come già detto è quanto di più già sentito si possa immaginare, ma la tecnica dei musicisti e ineccepibile (almeno per un disco metalcore) e tutte e 5 le canzoni entrano in testa al primo ascolto, invogliando a premere il tasto "repeat". Inoltre c'è persino un barlume di "sperimentazione"(!!!), come l'uso di parti elettroniche in "The Ransom" (molto stile UnderOATH) o la comparsa di violini nel finale "epico" della title-track.
Insomma, per coloro che apprezzano il genere, un capolavoro da non farsi sfuggire, nonchè forse il miglior album metalcore dell'anno. Gli altri ovviamente se ne tengano lontano quanto più possibile.
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