Un po' contro le aspettative di chi si aspettava un live a Roma o comunque un'altra locazione per l'attesissimo ritorno in Italia degli Evanescence, venerdì 8 Giugno 2007 Amy Lee e Co. sono invece gli headliner del ben organizzato festival pisano, che, nemmeno a sorpresa, tiene testa al blasone degli artisti presenti (oltre alla band di "Bring Me to Life" la tre giorni ha ospitato anche i 30 Seconds to Mars).
Ma veniamo al concerto: dopo una attesa estenuante, il gruppo inizia l'esibizione alle 23, davanti ad un pubblico non molto numeroso (in quanto seconda data di un tour che è già passato per Milano il 14 Novembre scorso) ma come sempre affettuoso, anche perchè finalmente chi non gradisce la band ha l'occasione di andarsene prima.
La line-up è cambiata dall'ultima volta: Rocky Gray e John Le Compt sono infatti stati sostituiti da due componenti dei Dark New Day, rispettivamente Will Hunt alla batteria e Troy McLawhorn alla seconda chitarra. Tale cambiamento, sebbene frutto di una vicenda poco chiara e sicuramente anche poco allegra, ha portato un non poco significativo all'aspetto live della band che, anche frutto dell'abitudine, aveva raggiunto livelli di sufficienza. Il nuovo drummer porta infatti nuova linfa e ritmi molto più adatti al taglio pop delle liriche di Amy, mentre Troy completa con riff leggermente più precisi del suo predecessore.
Il concerto, complice il luogo e la quantità di persone presenti, è quasi un rito: 16 canzoni tratte sia da "Fallen" che da "The Open Door" (questo eseguito quasi per intero), il tutto reso benissimo dalla presenza di palco di Amy, leader della band ma soprattutto ottima cantante anche dal vivo.
Momenti da ricordare sono i ringraziamenti al fan club italiano, l'intro di "Good Enough" interrotto e ripetuto da Amy per la troppa emozione datale dai suoi fan, senza dimenticare le ballate "Lithium", "My Immortal" e "Your Star" (questa, come Amy ha spiegato prima di eseguirla, piena di significato in quanto uno dei doni del fan club è stata proprio...una stella!). Dal lato più heavy Amy e la sua band non sono comunque da meno: i classici "Bring Me to Life" (orfana della parte maschile) e "Going Under" ben si adattano al nuovo sound meno alternative e più metal di "Weight of the World", "Sweet Sacrifice" o "The Only One".
Una riconferma quindi per i fan e per chi ha sempre amato le particolari sonorità degli Evanescence.
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