Coinvolgente fresco, sofisticato ma efficace.
Prima o poi c'è un punto di inizio per tutti, il problema è da dove iniziare, come iniziare e dove si vuole arrivare. Sicuramente marciare sull'arduo sentiero del prog-rock non è per niente facile in particolar modo di questi tempi, dove le realtà musicali sono sempre meno e sempre più stereotipate.
"Exedra" è un progetto pugliese che vede coinvolti G. Prete come vocalist, L. Orlando al basso, M. Memmola alle tastiere e A. Rapisardo e M. Capone rispettivamente batteria e chitarra.
Nato quasi come passatempo, la band vede intraprendere i suoi primi passi nel 2005 rendendo originale perle di memoria, quale nella fattispecie "I Giardini di Marzo", rivisitata in chiave prog senza perdere la inossidabile qualità 'Battistiana', bensì sottolineandone l'eterno piacere e la classe. L'enfasi è quella giusta, sentire la responsabilità di suonare e cantare determinati pezzi è sinonimo e perspicacia e di pazienza, ciò però non deve ingannare sulla linea portata avanti dal gruppo, pronto a spaziare appunto da classici del passato rivisitati, a pezzi propri ad effetto "Dream Theater" (perdonate la comparazione), tutto rigorosamente cantato 'made in Italy' quasi come sfida alla moda che va per la maggiore e che, anche nelle nostre terre, vede prevalere la lingua universale inglese. L'energia di "Siddharta", viene affrontata quasi con irriverenza dal leader G. Prete, a cui piace e fa piacere lo stile anni '70, mentre il resto della band pare accontentarsi con buoni risultati di un ritmo rock classico, senza strafare, senza sorprendere particolarmente.
Degno di nota positiva l'assolo centrale dell'ex chitarrista M. Le Grazie. Freschezza appunto, ciò che porta con entusiasmo il cavallo di battaglia di questo EP, "Fenice", che dir si voglia o meno, il pezzo è riuscito, azzeccato, apparentemente già pronto prima di essere composto, tutto nel senso buono e cattivo del termine a seconda dei punti di vista. Chi compone ammette che è il caso diventa destino, chi ascolta ammette che è il talento che diventa materia, ciò che è astratto, idea, diventa reale, sicchè diventa vincente. Non ci sorprenda quindi dinanzi agli 11 minuti ( forse troppi ) di "Venga il tuo Regno", pezzo che a detta della band ha richiesto mesi di lavorazione, mesi ricompensati e da una particolare composizione estranea ai due pezzi precedenti, e da una necessità di comprensione del brano che richiede un attenzione particolare che va oltre 3-4 semplici ascolti. Efficacia.
"Fenice" è un EP efficace, ad effetto, che lascia un dubbio dopo il primo l'ascolto, ma che lascia piacevolmente sorpreso chi si rende conto che ciò che non si può capire la primo impatto, non si può nemmeno stereotipare. Influenze dai Dream Theater ai Metallica, dal prog anni '70, ai grandi cantautori italiani degli ultimi decenni, tutto questo potrà sembrare davvero tanto, ascoltare per credere.
Carico i commenti... con calma