Per la serie: mafavvanculo!

Era pur ora che il buon Dave (non più Jr.) Ellefson si sia deciso a prendere a calci in culo il Dave despota dei Megadeth, ora Medadeth. Dispotico, irriverente, irritante... Massì, ma mandalo al diavolo e concentrati su un tuo progetto. A lui lasciagli gli scarti di opere come "United Abomination" o il più "abominevole" "The System has failed". Dischi senza né capo, né coda né, soprattutto, anima.

Il buon Dave "bassista" Ellefson decide, così, di reclutare una sua formazione e assolda personaggi del calibro di l'ex voce dei Sick Speed Dale Steele, le competenti chitarre di John Davis e Steve Conley e le percussioni impetuose di Dave Small. Il tutto per dar vita ad un nuovo progetto che, si badi, non voglia essere una sorta di alter ego dei Megadeth quanto, più, una valvola di sfogo personale per il nostro bon bassista che, di essersi sentito soppresso e sottomesso per oltre 20 anni, evidentemente, deve averne avuto abbastanza. Il risultato sono gli F5, una band che con il thrash non ci accocchia una capocchia (t'ho messo pure la riam in gravinese, muauhauhauhauhaua!!! Accocchia: vulgaris = accocchiare, voce del verbo c'entrare, quindi, "non c'entra una mazza"), mentre ha diverse attitudini musicali con un certo heavy metal molto moderno e diversi frangenti post-grunge (!). Il risultato è godibile, se non fosse che, lungo il percorso delle 12 tracks che compongono il disco, purtroppo, ciò che non si riesce ad evitare è la noia.

Sia chiaro: il disco, in se, non è affatto male e la perizia dei musicisti è intoccabile. L'opener "Faded" è un ottimo biglietto da visita, la quale ci illustra tutte le carte in gioco della band. Melodia, tecnica e una dose massiccia di cattiveria che viene offertaci dagli axemen e dal vocalist perennemente incazzato col mondo. Voce dura, granitica, molto pesante ma, al contempo, melodica che non mi fa affatto rimpiangere quella mezza sega di Mustaine.

Tornando ai brani, c'è di che divertirsi. Oltre alla già citata opener, potrei segnalare, per le melodie facili "Hold Me Down", davvero accattivante, mentre, per i giochi che il buon Dave riesce a fare col suo basso.... Beh, praticamente tutte! È lui il master mind della formazione, quindi ad ogni song equivale una sua stratosferica prova maiuscola.

Per ciò che cocnerne le altre songs... beh, devo dire e ammettere, a malincuore, che poco si discostano, dal punto stilistico, l'una dall'altra. Puntnado tutto, invero, sulla dinamicità tecnica, sulla pesantezza e sulle melodie. Vuote e prive di ispirazione, a mio parere, sono risultate "Dying on the vine" e  "X'd out ", nulla di nulla.

In conclusione il disco non è male ma stanca. Stanca nella sua ripetitività, nella sua ossessiva voglia di colpire duro l'ascoltatore ma riesce a salvarsi grazie alle melodie facili e alla bravura dei musicisti tutti, alla loro perizia tecnica strumentale e vocale, con un Dave mai così ispirato.

Buon disco ma non eccelso così come la critica ne parlò al suo debutto sul mercato.

Elenco e tracce

01   Faded (03:13)

02   Dissidence (02:32)

03   Fall to Me (03:33)

04   A Drug for All Seasons (02:31)

05   Bleeding (03:25)

06   What I Am (03:48)

07   Dying on the Vine (03:08)

08   Hold Me Down (03:02)

09   Defacing (02:29)

10   X'd Out (02:36)

11   Look You in the Eyes (04:47)

12   Forte Sonata (01:14)

Carico i commenti...  con calma