Essere a conoscenza di tutti i lavori pubblicati a nome Fabio Zuffanti o comunque di tutti i lavori in cui il talentuoso e creativo bassista genovese mette la firma, non è cosa da poco. Solo per citare i progetti più importanti: Finisterre, La Maschera di Cera, Quadraphonic, Hostsonaten, insomma di certo quello che non manca a Zuffanti è la creatività e la capacità di spaziare in genere molto diversi tra loro come il postrock, il progressiverock, la musica elettronica, il jazz, il folk

Il progetto "laZona" è proprio tra questi generi che si inserisce, postrock psichedelico con incroci di musica elettronica e lontani echi di jazz. Ma andiamo con ordine, i "laZona" sono Fabio Zuffanti, Stefano Marelli e Agostino Macor con la collaborazione di Marco Cavani alle percussioni e Michele Nastasi alla tromba, nascono nel gennaio del 2002 quando Zuffanti si concede una meritata pausa dall'attività del progetto principale, i Finisterre.  
L'album sviluppa il pezzo "Le notti difficili" scritto da Zuffanti per i Finisterre ma mai pubblicato, pezzo che in questo disco verrà elaborato ulteriormente e composto in quattro parti. Chi di voi conosce i dischi dei Finisterre o della Maschera di Cera non si aspetti di trovare in questo disco le atmosfere prog tipiche degli anni settanta e non, anzi questo disco con il prog poco c'entra se non per la durata e complessità delle tracce. 

Un viaggio musicale affascinante da intraprendere a mente sgombra da ogni pensiero, da ogni aggancio con la realtà, voi e il disco e niente più (sotterate cani,gatti,fidanzate, mogli, suocere in giardino). "Solitudini" e "Babau" vi danno il benvenuto. vi accarezzano il viso con le impalpabili note della tromba di Nastasi, che sussurrano e parlano di un sogno. "Il sogno della scala" è li che vi attende tra riverberi elettronici, rumori lontani che introducono una chitarra in stile Steven Wilson (versione Porcupine Tree) un assolo lisergico che non stanca ma riscalda il cuore e l'anima. Vi ritroverete ad ascoltare un disco dei PinkFloyd, ma non sono i PinkFloyd e non state sognando... L'atmosfera si dirada, si assottiglia e ritornano le note della tromba, malinconiche, struggenti, un dolce ricordo delle atmosfere precedenti, ora solo voci nell'ultima traccia "L'equivalenza" che si sovrappongono su un tappetto elettronico di rumori di fondo e si dissolvono nel nulla per lasciare posto al silenzio...  

Un viaggio di 44 minuti e 54 secondi, secondo più secondo meno, un viaggio fatto di note indefinite che vibrano alla stessa frequenza dell'anima, che non ti lasciano respiro ma solo tante infinite emozioni. Zuffanti ci regala un altro bel disco a conferma della sua immensa arte e delle sue tante idee, molto simile in questo a Steven Wilson anche lui alle prese con i suoi tanti progetti paralleli ai Porcupine, come i No-Man, i Blackfield
Un consiglio, comprate il disco! se amate questo tipo di atmosfere ne vale veramente la pena.

Come scritto nel loro myspace, "laZona è un luogo dove tutti i desideri diventano raeltà. accedervi è difficilissimo e chi riesce non ha il coraggio di entrarvi perchè teme che lazona assecondi solo i desideri più intimi, oscuri e mai confessati, invece di quelli apparenti. Restiamo così sulla soglia mentre fuori, lentamente, la pioggia comincia a sfuocare il paesaggio."  

 

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