E’ di nuovo il momento di celebrare per i gallesi Feeder.

A undici anni dalla prima raccolta “Singles” (per la verità piuttosto incompleta, per quanto impreziosita da tre grandi inediti) e ad un solo anno dall’ultimo (bellissimo) lavoro in studio, “All Bright Electric”, Grant Nicholas e il bassita Take Hirose optano per un’operazione molto ambiziosa ed interessante.

Questo nuovo “The Best Of Feeder”, infatti, nella sua versione deluxe si presenta come una monumentale raccolta divisa in tre dischi per ben cinquanta brani; se i primi due dischi vanno a comporre un’esaustiva raccolta dei migliori brani del duo, il terzo rappresenta la novità sicuramente più interessante. Si tratta di un vero e proprio nuovo album composto da nove inediti e sottotitolato “Arrow”, e la grande scoperta è che si tratta della migliore raccolta di inediti dei gallesi dai tempi del sottovalutato “Silent Cry”.

Ma andiamo per ordine: quasi superfluo parlare dei vecchi brani, ormai considerati di diritto tra le cose migliori offerte dall’alt-rock britannico negli ultimi venti anni. Pezzi come le stellari ballad “Feeling A Moment” e “Just The Way I’m Feeling” in mano ad altre band più “vendibili” adesso sarebbero considerati classici immortali, e non mancano le vere e proprie hit che hanno fatto la fortuna dei Feeder, dimostrando come Nicholas sia un autore prolifico e ben conscio dei propri mezzi (oltre all’ormai abusata “Buck Rogers” come dimenticare il capolavoro “Forget About Tomorrow”, la piovosa malinconia di “High” e la gioiosa hit estiva “Seven Days In The Sun”). Appropriata anche la scelta di inserire alcuni episodi “minori” della discografia della band, come le aggressive “Tangerine” (molto pumpkinsiana) e “Stereo World” (dal bellissimo esordio “Polythene”), oltre ai recentissimi, ottimi singoli estratti dall’ultimo “All Bright Electric” (tra i quali spicca il giocoso pop punk di “Paperweight” e la brillante melodia di “Eskimo”).

Detto questo, i nove nuovi brani vincono una sfida non da poco: non sfigurare di fianco a tanto ben di Dio. A partire dal primo singolo “Figure You Out” (ballatona elettrica alla “Feeling A Moment”) e dalla successiva “Walk Away” (travolgente midtempo tipicamente Feeder che si riavvicina alla maniacale attenzione per le melodie evidenziata in “Generation Freakshow”), entrambe scritte durante la lavorazione dell’esordio solista di Nicholas, i nuovi brani si discostano dal sound granitico dell’ultima prova in studio e riscoprono un raffinato gusto per le melodie ariose allora momentaneamente accantonato. “Bees” è un puro distillato di Pixies sound, “Sound Of Birds” un sentito omaggio ad un’altra band fondamentale del genere come i Weezer di Rivers Cuomo, la titletrack è cupa e minacciosa quanto basta per ammaliare. Il supersingolo “Veins” è una delle cose più belle scritte da Nicholas dai tempi di “Pushing The Senses” e trova nello stellare arrangiamento il proprio punto di forza, mentre “Dive” e “Sirens” procedono sulla stessa falsariga introducendoci alla chiusura con “Landslide”, pezzo durissimo e veloce a metà tra nu metal e pop punk.

Raccolta bellissima, fondamentale per gli amanti del genere, che mette un punto a venti anni di grande alt rock e dimostra contemporaneamente che i Feeder sono vivi e vegeti, pronti a proseguire onorando uno splendido passato ma ambendo ad un altrettanto brillante futuro.

Brano migliore: Just The Way I’m Feeling

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