Debutto discografico per il combo di Carl Mc Coy. Siamo nel 1987. Elementi, nemmeno troppo velati, che ricordano il materiale sonoro contenuto negli Ep "Burning The Fields" e "Returning To Gehenna". Al tutto, però, va aggiunto dell'hard rock 'n' roll Mothoread-style, possenti vocalizzi e note che tanto devono ai Sisters of Mercy. Non meno interessanti sono gli elementi morriconiani (che hanno fatto la fortuna di questi cow-boys) e un'impronta marcatamente psichedelica.

I padri fondatori del gothic metal? Troppo semplice e sbrigativo rispondere in maniera affermativa a questa domanda! I vocioni animaleschi di Mc Coy, in alcuni tratti, assomigliano sì a certi grugniti molto diffusi nel metal estremo ma la musica, in particolare, è ancora distante da determinati riffs e distorsioni. Anche gli assoli, pochissimi per la verità, sono ben diversi da quelli delle varie "heavy" bands del periodo. Certo, senza di loro i vari Moonspell, Tiamat e Paradise Lost sarebbero un pò diversi da come, per fortuna o purtroppo, si sono espressi e presentati nei tumultuosi anni '90.

Se i Sisters Of Mercy ancora si muovevano in terreni gotici e "wave" i nostri, con stile e personalità, cercavano un punto di congiunzione tra oscurità e musica "hard".

Come se non bastasse, Mc Coy & company amavano (e amano tutt'ora!) narrare storie morbose e inquietanti. Un forte interesse per il pensiero di Aleister Crowley, per l'esoterismo e per culti ormai dimenticati. Dei tipi insoliti e geniali! Lo scrivo nonostante l'attuale disinteresse che nutro per il progetto in questione. Non si può, purtroppo, essere eternamente fedeli a tutte le bands!

Le canzoni che più colpiscono in questa release sono: l'epica "Slow Kill", la rabbiosa "Preacher Man", l'inquietante e sonnambulesca "Volcane (Mr. Jealousy Has Retourned)", la lunga e trascinante "Vet for the insane", il rock 'n' roll di "Reanimator" e la morbosa lentezza della title track.

Anche "Laura II" non è niente male! Ma, fino a prova contraria, preferisco la versione contenuta nell'Ep di esordio.

Un ottimo debutto seguito, a mio parere, da un altalenante secondo capitolo. La prima fase del gruppo, ricostituitosi alcuni anni fa, si conclude però con un ottimo epitaffio. Sto parlando dello straordinario e magico "Elizium". Ma altri lo hanno già descritto.

Forse non si tratterà di un gruppo rivoluzionario ma, certamente, di un gruppo che sa divertire e trasportare gli ascoltatori... nel buio e nel mistero!

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