Con lo stesso impeto e la stessa freddezza degli uomini assoldati all'ultimo minuto, i fIREHOSE si lanciano in una guerra lampo, fatta di abbozzi e melodie accennate e mai concluse. Con coesione circolare, per quanto programmatica, viene portato a compimento l'ideale già caldamente calcificato sui solchi più che ravvicinati dell'ultimo lascito dei Minutemen, "3 Way Tie (For Last)".

Mentalità progressista, come quando in molti capirono che si poteva suonare Punk Rock, senza suonare Punk Rock. Rispetto alla precedente (e diciamolo) ineguagliabile esperienza sonora l'approccio è tendente alla forma canzone, seppur con tutti gli anti cliché del caso. Iperboli ritmiche talvolta figlie del Jazz, altre volte pregnanti di Funk bianco, coralità alla John Fogerty e ghigno californiano. Melodie portate a compimento unicamente per essere poi rivoltate. Qui c'è la forza della consapevolezza dei Minutemen, solo riportata in un contesto prettamente Rock. Dennes Dale Boon avrebbe sicuramente apprezzato, d'altronde questa era la strada già imboccata. Poi è questione di minuti, forse attimi, e tutto scompare. Paradosso per chi ha sfidato il tempo e la dinamica in maniera così irriverente.

Rimane il folklore e la magia di una delle esperienze più fulminanti e lungimiranti degli anni Ottanta.

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