Confesso che avevo basse aspettative nell'ascoltare questo CD di quello snob provinciale di Bianconi ormai chiuso in una teca a auto-celebrarsi.
E infatti mi sono sbagliato.
E' molto peggio.
Dovevo sforzarmi e credere in un fallimento totale senza arte né parte (visto l'altra palla del disco-canto-del-cigno FANTASMA, insopportabile già al primo ascolto).
Un disco questo, cantato e sussurrato in maniera scoglionata dal cantante dei Bluestelle, realizzato con pochi strumenti perlopiù suonati da quartetti d'archi della Balanescu Quartet o le pallosissime linee di pianoforte del duo Michele Fedrigotti e Thomas Bartlett in un tripudio noioso di arrangiamenti perlopiù scarni e uguali su ogni pezzo. Ma la cosa più fastidiosa è sempre quel suo cantato irritante da pseudo intellettuale, che accosta sacro e profano, parole auliche a parolacce e non-sense. Quelle cose che fanno dire "wow, che cazzuto e oltraggioso" ai ragazzini di 16 anni (forse ma ne dubito).
Ma che cazzo sta a significare un disco così OGGI, novembre 2020?
Chi cazzo se lo ascolta due volte di fila una nenia insopportabile così?
E se uno lo fa, cosa cazzo gli frulla in testa? Ha mica altre cose migliori da ascoltarsi?
Insomma: un disco perfettamente inutile e anacronistico, che andrà prestissimo nel dimanticatoio.
Faccciamo entro il 12 dicembre di quest'anno o al massimo a gennaio prossimo, quando uscirà direttamente a 9.90€ con Sorrisi e Canzoni TV.
Scommettiamo?

Carico i commenti... con calma