In Valtellina, come in Scozia, ci sono più castelli che persone, ma per una volta questo ha giocato a mio favore: infatti Battiato ha girato qualche scena del suo ultimo film "Musikanten" in uno dei tanti e antichi e a quanto pare bellissimi palazzi di Sondrio, ed è stato convinto, Dio solo sa da quale buon anima, a regalare un concerto di fine estate.
Nella piazza agghindata a festa ci sono tutti per l'evento più IN: la crèm della crèm dell'unica e vera crèm dei riccastri di quà! Figata! Anche a noi gggiovani alternativi è concesso assistere all'evento.
All'ingresso vengo assalita da dei tizi che mi vogliono inondare di volantini, io non li cago minimamente quando da molto lontano con la vista bionica power-plus leggo: "Giovanni Lindo Ferretti 5 novembre teatro Frassati". Mi dirigo allora verso i volantinari esclamando: "Ma io vi amo!" Mi riempio di fogli foglini foglietti felice come un uovo di pasqua venduto all'Ikea. Finalmente mi posso aggirare per il pubblico con una Guinness in una mano e la mia copia di "Patriots" nell'altra, e guardando la copertina dell'album mi rendo conto che Franco non solo è uno dei personaggi più interessanti in cui mi sia imbattuta, ma che è anche molto molto bello: e quando dico bello intendo bello, non affascinante, interessante, carismatico, intelligente, bla bla bla...
I miei amici insensibili dicono che è invece molto molto brutto! Ingrati!

La serata viene aperta da Sgalambro, l'incedere delle sue parole è misurato e traspare spontaneamente un senso di saggezza che coinvolge tutti, anche noi giovani altenativi.
Battiato apre omaggiando De Andrè con "La canzone dell'amore perduto", a metà concerto ricorda anche Endrigo con "Aria di neve". Per il resto è una lunga cavalcata attraverso i suoi brani piu conosciuti: "La cura", "La stagione dell'amore", "E ti vengo a cercare" e un'interpetazione superba di "L'era del cinghiale Bianco" dove anche quelli seduti in primissima fila non possono che alzarsi per ballare e sgualcire così i loro splendidi abiti sberluccicosi, mentre il mio tasso alcoolico si stabilizza definitivamente.
Infine l'uomo alienato, che si ostina a reggere i suoi 40 anni di artista come se niente fosse e ogni tanto chiude gli occhi mentre canta immergendosi in una danza senza forma, decide di fermare il tempo e di uccidere definitivamente quello che resta del mio stato emotivo; da lontano su un palco spoglio intona "Prospettiva Nevski" e lo fa con attenzione, premura e riguardo e tagliandomi lo stomaco in due si guadagna per sempre tutta la mia devozione...
"...e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire..."
Grazie Franco, non ti tradirò mai, non è la tua canzone più bella, ma è quella a cui voglio piu bene.

Al termine Battiato saluta il pubblico e la piazza si svuota, io mi dirigo verso il ristorante dove il nostro si sta intrattenendo, fermata sul più bello da un uomo vestito di bianco che con voce metallica mi chiede se gentilmente posso offrire l'invito, io molto volentieri gli sbatterei la copia di uno dei miei album preferiti, "Patriots", ma preferisco fare la figura della giovane alternativa idiota e chiedo: "NO all'ikea non me l'hanno lasciato comprare". L'uomo robot si è convinto liberamente della mia stupidità e garbatamente può buttarmi fuori, ma prima da vero gentleman mi spiega che l'invito è una faccenda delle autorità. La parola metallica "Autorità" è ora una delle mie preferite! Me ne torno a casa felice felice, manco fossi stata all'Ikea, la cosa che più mi ha stupita lungo tutte le due ore del concerto è l'assoluta professionalità e gentilezza con cui Battiato si offre al suo pubblico, un artista che ha già detto e dato tanto riesce a mantenere giovane il suo talento come pochi, e penso che sia doveroso riconoscerne la grandezza.
A casa mentre sento la notte gonfiarsi di pioggia recito leggendo sul muro "Oh Grande Guida che ci sostieni nella nostra causa solitaria..."

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