(Franco) Battiato è stato, suo malgrado, uno dei miei eroi d’infanzia.

Le parole delle sue canzoni erano per me bambino un mondo fantastico di immagini, colori e sensazioni che arrivavano direttamente nel mio cervello dalle casse del vecchio giradischi di mio padre. Cose come “cerco un centro di gravità permanente” o “sul ponte sventola bandiera bianca” erano il mio veicolo per uscire dalla realtà e ritrovarmi in un mondo di personaggi fantasiosi e misteriosi di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Avevo dieci anni quando mi sono fatto regalare “La Voce Del Padrone”, vinile che custodisco ancora con infinita gelosia. Ma è più avanti nel tempo che il mio amore per le opere dell’artista catanese è diventato smisurato… quando Beppe, un amico (e che amico), mi ha consigliato l’ascolto di “Pollution”, opera magnetica del 1973... e sono rimasto basito...! La definizione che si trova sulle note di copertina è: “Gesto sonoro in sette atti dedicato al Centro Internazionale Studi Magnetici” ed il suo ascolto merita attenzione e dedizione quasi mistiche.

Si comincia con “Il Silenzio Del Rumore”, un walzer viennese che ospita un talking di Battiato che senza tradire emozione ci chiede “Ti sei mai chiesto quale funzione hai?” e che viene dilaniato e straziato da un’ossessiva chitarra grattugiata sul tappeto di un organo chiesastico quasi malvagio. Il secondo “brano” (dal titolo cupo e profetico di “31 dicembre 1999 – ore 9”) è formato da venti secondi di esplosione ed echi di temporali che introducono uno dei capitoli più incredibili del lavoro. “Areknames” è un viaggio mistico costruito su suoni sintetici ed analogici, in un vortice di sensazioni religiose confuse fra di loro, un pellegrinaggio fra tutte le credenze del mondo stritolate in poco più di cinque minuti (provate poi a leggerne il titolo al contrario…). “Beta” è un omaggio alla psichedelica, costruito con un gusto tutto mediterraneo, un coro etereo supportato da una batteria dall’incedere incalzante, anche se mai ossessivo, cullano un pianoforte che disegna traiettorie magiche e la mono-tona voce di Battiato che si chiede “Dentro di me vivono la mia identica vita dei microrganismi che non sanno di appartenere al mio corpo… io a quale corpo appartengo?” La successiva “Plancton” è un connubio di elettronica “krauta” e sinfonie medievali/mediterranee per dare voce a quei piccolissimi organismi che abitano i mari e servono da nutrimento per la fauna ittica (serve ancora sottolinearne la psichedelica...?). Ed arriviamo alla title track… “Pollution”, il cui inizio con le onde del mare ci riporta sulla terra, dopo un viaggio negli abissi dell’oceano… e da qui ne incomincia un altro, meraviglioso e terrificante che dalla superficie emersa del pianeta terra ci porta a spasso per i più remoti angoli dell’ universo, comodamente seduti sulla plancia di un astronave… e ad un tratto ci troviamo immersi nel suono profondamente silenzioso dello spazio (“2001 – Odissea…” forse centra più di qualcosa) e lì siamo abbandonati per qualche istante, salvo poi venire recuperati attraverso un trattato di fisica e riportati con i piedi per terra; dove subito ci viene ricordato (come se ce ne fosse bisogno) quanto sia piccola ed indifesa (e probabilmente priva di un reale significato) la razza umana con i tre minuti e mezzo finali di “Ti Sei Mai Chiesto Quale Funzione Hai?” E dopo un ascolto del genere (se proprio non siete convinti delle mie parole) non resta altro da fare che leggere il seguente avviso riportato all’interno della confezione in vinile o nel libretto della sua ristampa in cd…

 


“AVVISO: il 14 settembre 1972 in una località della Francia, si è tenuta un’ assemblea di quasi tutti i Centri Internazionali Studi Magnetici i quali hanno rilasciato il seguente comunicato: il 12 settembre 1972 ad Imola (BO) Italia, è stato inaugurato il più grande stroboscopio magnetico esistente sul globo terrestre ed ha già dato esiti positivi. Da questi primi risultati positivi si è venuti alla determinazione di eseguire in data da destinarsi, un nuovo esperimento così concepito: 18.000 persone provenienti dai nostri centri di studi magnetici dislocati in tutte le parti del mondo (scienziati, tecnici, collaboratori, ecc. ) si spargeranno su tutto il suolo italiano e con apparecchiature magnetiche eseguiranno concordemente fra di loro l’esperimento di bloccare per 24 ore tutti i veicoli a motore a scoppio e diesel circolanti in Italia. Questo secondo esperimento di portata mondiale servirà a far conoscere, riflettere e far prendere in considerazione, il principio del ritmo magnetico sole-terra, per poter deviare l’ umanità dalla catastrofe in cui sta per precipitare. Imola, 25 settembre 1972”

 


BUON VIAGGIO...!

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