Quando si dice il caso. Proprio un anno fa, durante una vacanza scozzese, acquistai tutta una serie di cd a poco più di cinque sterline in un HMV: erano (a parte qualcosa di Neurosis e Mogwai) tutti dischi emo, genere di grande fortuna in Inghilterra e soprattutto negli USA. Pur essendo piuttosto lontano da questo genere avevo voglia di farmene una piccola cultura, tanto per allargare i miei orizzonti. Durante quel soggiorno comprai tra i tanti i Funeral For A Friend (grande acquisto), i Silverstein e gli Underoath (entrambi così così), i Poison The Well (mai digeriti) e i From Autumn To Ashes (anch'essi al tempo ostici). La settimana scorsa ho ripreso quest'ultimi e li ho messi in cuffia: mi sono dovuto ricredere alla grande. Sarà che in un anno ho ascoltato qualcosa di hardcore e (ahime) anche di metalcore, sarà stata la grigia nostalgia albionica, fatto sta che il disco mi è piaciuto. Non lo adoro sia chiaro, ma tra i solchi del cd ho trovato delle tracce potenti e al tempo stesso dolci, piene di lacrime di rabbia e di dolore, ho sentito dei brividi provati con tutt'altri generi.
Il disco in questione, "Too Bad You're Beautiful", parte lanciatissimo con le urla sguaiate di "The Royal Crown vs Blue Duchess", che si intrecciano con un cantato melodico in un'intelaiatura veloce, violenta e ipertecnica che non da respiro e lascia spiazzati (spiacevolmente, almeno per quel che mi riguarda). Ci sono così tanti cambi di ritmo, convergenze e digressioni sonore, attacchi lancinanti, rumore insomma, da sentirsi in preda a una tempesta, con come unico appiglio il bellissimo e intimo break a tre quarti di traccia, che sfocia nella parte conclusiva in scream senza dubbio più apprezzabile melodicamente.
Saltando ipoteticamente la canzone appena descritta e passando a "Cherry Kiss" l'impatto è diverso. C'è sempre molta velocità e potenza, ci sono i riff tecnici intessuti sulle urla potenti di uno dei cantanti, ma la presenza melodica è maggiore, e la si avverte ancora una volta nel break, che taglia in due la canzone e la fa crescere in ritmo e intensità emotiva. Alla fine del pezzo ho sentito che forse il disco aveva le sue carte per convincermi e ho proseguito nell'ascolto, che mi ha riservato una nuova sorpresa.
"Chloroform Perfume", bellissimo pezzo tutto in clean, sconvolgente climax sentimentale che da una chitarra arpeggiata prosegue sino a un apice di fattura veramente pregevole. Da notare i testi: di dovere emo nelle tematiche, forse a tratti un po' adolescenziali, sanno comunque colpirti e lacerarti con versi semplici ma così cinici e crudeli da sembrar essere strappati dal diario di qualcuno che è stato appena abbandonato dall'amore della sua vita (un po' il concept del disco). Notevole poi la successiva "Mercury Rising", quasi un outro della precedente, ulteriore cassa di risonanza della sofferenza espressa nella precedente.
Passando alla sesta "Take Her To The Music Store" si rimane subito colpiti dall'inizio agrodolce in puro stile "canzone-da-colonna-sonora-per-film-depresso-adolescenziale-americano". Dopo i primi secondi però il ritmo muta brutalmente, riportandoci sul buon emocore finora sentito, fatto da giri di chitarra avvolgenti e rocciosi incisivi e martellanti. Di nuovo degno di nota il break melodico, uno stacco tra due parti di canzone veramente diverse tra di sé eppure efficacemente continue.
Passando per la discreta "The Switch", ben fatta soprattutto per gli avvicendamenti tra i tipi di cantato e i tipi di riff, si arriva a un altro pezzo forte del disco, "Eulogy For An Angel". Sebbene gli arrangiamenti sappiano ormai di già sentito la traccia funziona alla grande, grazie alle sue bellissime parentesi melodiche in cui scream e clean collaborano creando un ottimo equilibrio (si sente persino del growl!!).
Il finale è affidato all'eccezionale "Short Stories With Tragic Endings", caratterizzata dall'introduzione di un violino a rendere più gelida un'atmosfera già di per sé tardo autunnale, e di una voce femminile, che si aggiunge alle due precedentemente descritte duettando con entrambe (alternativamente) o interpretando interi versi. Sicuramente la canzone più ricca di pathos, dove la tensione aumenta con lo scorrere dei minuti e la rabbia intrisa di tristezza si fa via via sempre più tangibile. La traccia incede con questo ritmo, fino alla catarsi più completa con l'outro affidato alla sola voce femminile e a una generale malinconia di fondo ormai padrona della scena. La traccia è davvero ben fatta, un ascolto se lo merita tutto, anche solo per apprezzarne la complessità e la generale tagliente freddezza.
Poco importa se stiamo parlando di emo, a poco vale dire che è un genere da sfigati e da adolescenti., "Too Bad You're Beautiful" può colpire piacevolmente chiunque, ognuno può essere in grado di trovarvi almeno una traccia che sicuramente lo conquisterà. A me è successo, invito anche voi in questo viaggio autunnale nella malinconia tardo adolescenziale dei From Autumn To Ashes.
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