Ascoltando il repertorio di Falkous ho sempre avuto l'impressione che questo musicista avesse capito tutto, riuscendo sempre a mixare in modo egregio furia di origine pixiesiana, voce sguaiata alla Rotten e una semplicità disarmante nella struttura musicale di ogni canzone. Che fantastica creatura che furono quei McLusky che sconvolsero il sottosuolo con dischi praticamente perfetti. Soprattutto quel "Do Dallas" che continua ancora a girare ininterrottamente nel mio stereo. La favola poi finì e titubante mi accostai alla sua nuova creatura, i Future Of The Left e quel "Curses!" che pian piano riuscì a conquistarmi grazie alla contrapposizione vecchio (scuola McLusky) e nuovo (l'apporto fondamentale del nuovo bassista Mathias, l'ottima produzione dei cori, la presenza di tastiere minimali e decisamente punk).

"Travels with myself and another" (titolo tratto dal libro di Martha Gellhorn) è la continuazione del precedente lavoro: 12 canzoni per mezz'ora e spiccioli di sano rock distorto, di stonate falkousiane, di ritmi serrati e spesso schizofrenici.

L'iniziale "Arming Eritrea" è la degna opening track per il mondo Future: chitarra in accordatura minore, voce indemoniata, testo ermetico nella migliore tradizione di Andrew, basso distorto e in ben evidenza, batteria minimale ma non per questo semplice. "Chin music" mi richiama alla mente alcune sonorità presenti nell'ultimo disco dei Mclusky "The Different Between Me And You Is That's I'm Not On Fire": la particolarità sta nella chitarra che, grazie all'Octaver, si avvicina ai suoni prodotti dalla tastiera.

"The Hope That House Built" è il pezzo trainante del disco. Accompagnato dal un simpatico video è la canzone che sintetizza la capacità del gruppo di miscelare sonorità prettamente alternative con ritornelli e cori degni di una pop song.

"Throwing Bricks At Trains" è un pezzo synth punk che ci introduce "I Am Civil Service", in cui la collaudata formula di Curses abbraccia un ritmo simil funk. "You Need Satan More That He Needs You" (ogni tanto mi chiedo come riesca Falkous a trovare dei titoli così) è forse la vera sorpresa del disco: la batteria sincopata fa da perfetto tappeto sonoro alle sonorità chemical delle tastiere.

"Drink Nite", presente pure sul loro live,  è una power song che se la prende ironicamente sulle mode imperanti tra i giovani; musicalmente si riallaccia all'old punk di "Stand By Your Manatee".

Il pezzo di chiusura "Lapsed Catholics" ci presenta la parte più melodica e pop del gruppo (la prima parte: folk sbilenco) e il lato più ruvido (chitarra e basso distorto, voce urlata nella coda finale).

Non ci sono grandi sorprese per chi già conosce il loro percorso musicale, ma la loro musica riesce ancora una volta a schiodarci dalle sedie per farci venir voglia di dimenare la testa e divertirci. Il voto potrebbe crescere con il passare del tempo, come già successo con "Curses!". 

Elenco tracce e video

01   Arming Eritrea (02:57)

02   Chin Music (01:56)

03   The Hope That House Built (03:41)

04   Throwing Bricks at Trains (02:36)

05   I Am Civil Service (02:17)

06   Land of My Formers (02:47)

07   You Need Satan More Than He Needs You (02:46)

08   That Damned Fly (02:07)

09   Stand by Your Manatee (02:08)

10   Yin / Post-Yin (02:54)

11   Drink Nike (02:33)

12   Lapsed Catholics (04:15)

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