Attenzione: di seguito viene rivelata del tutto o in parte, la trama dell'opera.

Gabriele Salvatores riesce sempre a stupirmi, con la sua capacità di unire comicità, intelligenza e in alcuni casi drammaticità. Riesce a fare un film divertentissimo senza renderlo mai stupido, e non è cosa da molti. Tra gli attori più conosciuti spuntano Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Claudio Bigagli ed Ugo Conti.

Il film , datato 1991, è ambientato  durante la Seconda Guerra Mondiale, precisamente nel Giugno del 1941, quando una truppa di soldati fascisti viene spedita in una sperduta isola del Mar Egeo. Sbarcati dovranno fare i conti con le truppe tedesche, ma non troveranno nessuno, se non che una pacifica popolazione, i pochi greci che erano rimasti sull' isola. In poco tempo capiranno di dover restare sull' isola più del previsto, e intanto si abituano a questo nuovo tipo di vita, rimanendo completamente isolati dal mondo, tutto quello che accadeva al di fuori di quell' isola non giungeva alle loro orecchie. Scorre anche una fiamma tra i soldati: Vassilissa, la prostituta del paese, di cui si innamorerà il soldato Farina. Il tempo passa senza accorgersene, tra i vecchi seduti sulla piazzetta a parlare e i bambini che giocano. Un giorno un aereo di ricognizione italiano atterra sull'isola e grazie al pilota si verrà a sapere che erano passati due anni: era l'inverno del 1943, Mussolini era stato arrestato ed il fascismo era allo sbaraglio. Tutti lasciano l'isola, eccetto Farina, che non vuole separarsi dalla sua amata. Il sergente Lorusso (Diego Abatantuono) cerca di convincerlo ma niente da fare. I due si ritroveranno insieme molti anni dopo, la guerra sarà finita da un pezzo, e gli acciacchi della vecchiaia ormai si faranno sentire.

Il film, pur essendo ambientato durante la Seconda Guerra, è un messaggio di nonviolenza, una sorta di riflessione a tutti i tipi di guerre, sia nere, sia rosse. Curioso, ma non casuale, è il fatto che nello stesso anno in cui fu girato il film scoppiò la Guerra del Golfo, quindi il film voleva rappresentare una sorta di conflitto moderno. E proprio per questo sembra molto strano il fatto che abbia potuto vincere l'Oscar, meritato in tutto e per tutto. Gabriele Salvatores riesce a sfruttare a pieno i personaggi, che danno il meglio di sè, sopratutto Abatantuono.

Musica, poesia, comicità e riflessione contenute in unico film, che sfiora, se non tocca, a mio modestissimo parere, il capolavoro.  

Carico i commenti... con calma