Signori miei che doppio disco splendido!

Potrei anche dare il massimo punteggio, mettere un bel punto e chiudere qui la recensione, ma per vostra sfortuna non lo farò anche perché non si può liquidare il lavoro di Mr. TEN, Gary Hughes, con tre righe, proprio no.

"Once And Future King", questo il titolo dell’opera (ed altrimenti non potrebbe essere proprio definita), disco uscito nel 2003, ci narra dell’epica vita di Re Artù prendendo spunti storici dalle varie versioni della storia ripercorrendo, grazie all’aiuto dei vari musicisti coinvolti nel progetto (e si va da Lana Lane a Sabine degli Edenbridge per le voci femminili, mentre tra gli uomini ritroviamo Bob Cately nei panni di un fantastico Merlino giusto per citarne uno) tutta la storia di questa leggendaria e mitica figura in più di un’ora e mezza di musica divisa in due dischi.

Il primo cd più vicino a sonorità AOR presenta dieci songs fortemente influenzate dalla musica della band madre di Gary, quindi ritroveremo molta epicità e “pomposità” nelle strutture melodiche, con una grande attenzione riservata al sound delle tastiere, vere protagoniste assieme alle voci di tutti e due i cd; highlists e canzoni rappresentative di questa prima parte possono essere considerate a mio parere, la prima traccia “Excalibur” aperta da un’intro orchestrato al quale si lega prima il basso (suonato da Mckenna, bassista dei Ten che compie in questo caso un lavoro DAVVEEEEERO pregevole) e poi tutti gli altri strumenti che introducono al minuto 2.35 la voce che contribuisce ad impreziosire la traccia.

Altri punti fondamentali di questa prima parte sono rappresentati dall’emozionante “Shapeshifter”, nella quale una splendida Morgana, interpretata per l’occasione da Irene Jansen (Dio mio che voce questa ragazza, ottantina da mettere spavento!) ci accompagna per 4 minuti e 45 secondi di purissimo AOR estremamente melodico con un bel solo di chitarra posizionato nel bel mezzo del pezzo; ancora, da menzionare sempre in questo primo episodio “Avalon” (un rock melodico molto commerciale, ma davvero gradevole contornato peraltro da un testo molto poetico) e la finale “Lies” pezzo hard rock dotato di un buon chorus e interpretata ancora una volta nel migliore dei modi.

La seconda parte (che personalmente preferisco un pochino) è invece più vicina ad un hard&heavy con decise sfumature progressive che contaminano un pò tutte le tracce: la partenza è affidata a “Kill The King” che mette decisamente il piede sull’acceleratore rispetto a quanto sentito fino ad ora, ricorrendo anche a voci distorte vicine a growls; stesso discorso può essere applicato anche alla successiva “There By The Grace Of The Gods” introdotta da un delicato basso, per poi tornare a pestare forte grazie a voci e orchestrazioni potenti ma comunque sempre estremamente melodiche. Da citare anche la divertentissima e quasi scanzonata “The Hard Way” dotata di una melodia veramente easy che non disdegnerebbe sulle radio nazionali a di grande diffusione, nonché la penultima ballad “Without You”, pezzo estremamente delicato e dolce. Il finale però è davvero “coi botti” e viene affidato a forse la migliore track di tutto il concept: “Once And Future King” è una canzone estremamente drammatica caratterizzata da un incedere lento e da una base melodica estremamente lenta e da un interpretazione vocale da sciogliersi tanto è profonda e sentita, da applausi inoltre i cori del ritornello che impreziosiscono notevolmente.

Per quanto riguarda l’aspetto storico, non ci si può lamentare, infatti leggendo i testi (ad opera di Hughes) si nota come il nostro buon Gary si sia impegnato a mantenere il più possibile la somiglianza con gli avvenimenti narrati nei racconti, pur romanzando molto la storia tra Ginevra e Lancillotto. Molto bene dunque, anche se a dire il vero il lavoro presenta alcune piccole (e tralasciabili) falle, prima tra le quali l’inserimento dello strumentale “Deius” davvero superfluo e anche poco gradevole. Dal punto di vista estetico poi, si poteva fare uno sforzo in più per le copertine davvero bruttine, ma comunque sono dei peccati veniali che si possono tranquillamente perdonare… e poi ad un pezzo di hard rock come Gary, bhè perdonerei anche cose ben più “gravi”.

 

Tracklist:

Parte I

1) Excalibur

2) Dragon Island Cathedral

3) At The End Of Day

4) The Reason Why

5) Shapeshifter

6) King For A Day

7) Avalon

8) Sinner

9) In Flames

10) Lies

Parte II

1) Kill The King

2) There By The Grace Of The Gods

3) I Still Love You

4) Oceans Of Tears

5) Rise From The Shadows

6) Believe Enough To Fight

7) The Hard Way

8) The Pagan Dream

9) Demon Down

10) Deius (Instrumental)

11) Without You

12) Once And Future King

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