Tanto di cappello per questo gruppo italiano con già all'attivo 3 lavori degni di nota che si presenta con questo "L'irréparable" a conferma di un percorso artistico coerente e in ascesa. La scrittura e la composizione dei pezzi ne ha guadagnato e, pur esplorando territori non dissimili, sottolinea fortemente il marchio di fabbrica del gruppo che fa del minimalismo, degli intrecci chitarristici, dell'abilità di gestire sampler e suoni all'interno dei pezzi, la loro caratteristica basilare.

Si apre con "Fly falling in Love" con batteria elettronica in bella evidenza e un arpeggio armonico e delicato a dare l'imprint al disco. Con "Elvis a pezzi" i nostri snocciolano un bel mix di echi e armonie da far invidia a Robert Fripp, e la seguente "Estasi di un delitto" quasi una soundtrack di un film immaginario con pochi strumenti a condire gli spazi tra gli interstizi musicali. Con "Una calibro 9 per Toni Rodriguez" si torna alle atmosfere rarefatte e agli intrecci di Frippiana memoria, con una chitarra sobria ed elegante che ricama trame delicate per tutta la durata del pezzo. Con il pezzo "Un Anno D'Amore" (di Mogol, Testa, Ferrer) si arriva, a mio avviso, alla prima e forse unica caduta di tono di un disco che, a mio avviso, non aveva bisogno del pezzo di traino, il famoso "45 giri"... un disco di questo tipo era più giusto immaginarselo "circoscritto" a un concept album strumentale che poco avesse da spartire con le logiche promozionali di prodotti di altra natura. Arriva "la Gang del pensiero" e si torna agli antichi fasti con chitarre, basso e drum machine che giocano in fraseggi esili ma deliziosi. "I seguaci di Gloria Garcia" gioca su registri più lo-fi con i bassi belli in evidenza per un minuto esatto di durata. Con la seguente "Dopolavoro Dancing" si arriva ad atmosfere più sognanti e forse leggermente melense, un po' "Santo & Johnny" (qualcuno se li ricorda), un po' "Ludovico Einaudi", insomma niente di particolarmente esaltante. "Cactus in the eye" torna ai temi di destrutturazione della forma canzone dove si introduce un leggero pianoforte a contrappunto di una chitarra eterea e impalpabile. Con "L'Irréparable" si arriva, a mio modo di vedere, al vero e proprio capolavoro del disco: in un atmosfera quasi noir, il tema che vagamente ricorda Morricone snocciola poche note ipnotiche che fanno da tappeto sonoro al cantato in francese. Un brano magico e ipnotico che vola via con leggerezza portando in alto la bandiera di questo disco: "L'autor de Notre" si muove sempre in paesaggi fumosi e impercettibili dove un basso, una spazzolata sul rullante e quattro note di chitarra riempiono il brano più di mille orchestre (problema di molti autori anche nostrani che, guarda caso, a un certo punto sentono la necessità di confrontarsi sempre con le orchestre e le mega produzioni, come se esistesse una relazione tra qualità complessiva e numero dei musicisti, mah!). Con "C'era una volta il post" il gruppo si commiata in maniera "quasi" scanzonata dal disco, dandoci una canzoncina proto-westcoast suonata alla loro maniera.

Un disco delicato e leggero, discreto e mai invadente che si ascolta con interesse e curiosità, regalandoci momenti di spensieratezza e classe raramente ascoltabili in giro. Certo, niente di imprescindibile ma comunque valido e degno di nota. (Peccato solo quella "mezza scivolata" di "Un Anno d'Amore" che ci sta come i cavoli a merenda...)

Elenco tracce e video

01   Fly Falling in Love (03:45)

02   Elvis a pezzi (01:03)

03   Estasi di un delitto (03:42)

04   Una calibro 9 per Toni Rodriguez (06:01)

05   Un anno d'amore (04:16)

06   La gang del pensiero (05:19)

07   I seguaci di Gloria Garcia (01:01)

08   Dopolavoro Dancing (04:20)

09   Cactus in the Eye (04:55)

10   L'Irréparable (04:24)

11   Autour de notre (chat) (04:59)

12   C'era una volta il post (02:47)

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Altre recensioni

Di  rob

 L’irréparable funziona benissimo anche senza il contributo delle immagini perché le procrea da sé.

 Il magnifico spleen dell’iniziale e fanciullesca “Fly falling in love” non fa che confermarlo.