Dopo il gran successo dovuto all'album "Foxtrot", ed incrementata ulteriormente la fama del gruppo in Europa, i Genesis tornano in studio per registrare un nuovo album di inediti. L'album esce nel settembre del 1973 e prende il nome di "Selling England by the pound", che in italiano si può rendere "vendesi Inghilterra un tanto al chilo". Anche se non è un vero e proprio concept album, in esso si sviluppa una trama su sfondo politico e sociale.

Peter Gabriel, leader eccentrico della band, ha contribuito in maniera massiccia ai testi nei quali sono presenti molti giochi di parole e molti punti intraducibili. La prima canzone dell'album è un chiaro esempio di testo pieno di giochi di parole e parole ambigue. Essa si intitola Dancing with the moonlit knight e il testo rappresenta una denuncia ironica dell'Inghilterra del tempo. Ne sono testimoni i frequenti riferimenti alla cultura inglese disseminati al suo interno: nel testo si parla della Queen of Maybe, cioè la Regina del Forse, che chiama in causa la Regina di Maggio (Queen of May); inoltre viene citata un'azienda americana di hamburger, la Wimpy. Ci sarebbero innumerevoli termini degni di attenzione ma ci si limita a dire che la canzone è nel complesso una fotografia della società inglese caratterizzata da una spruzzata di ironia propriamente inglese. La musica è all'altezza del testo. Il brano inizia con il coro a cappella di Peter Gabriel a cui segue un bel assolo di chitarra acustica firmato Steve Hackett. Nel frattempo l'atmosfera cresce d'intensità e con una rullata di Phil Collins viene introdotto il canto urlato di Peter Gabriel, il quale canta la frase del titolo. Segue ad esso un lungo assolo strumentale dell'intera band, ma soprattutto del tastierista Tony Banks al mellotron. Peter riprende a cantare accompagnato da un coro uniforme che si interrompe con il ritornello, introdotto di nuovo dalla rullata di Phil. La canzone si chiude con un lungo strumentale.

La seconda canzone dell'album, I know what I like (in your wardrobe), è un pezzo di vena pop-rock, uno dei cavalli di battaglia nei concerti sia dei Genesis era-Gabriel sia dei Genesis era-Collins. Il testo parla di un ragazzo, Jacob, che vive in campagna, che quotidianamente viene dominato dalla famiglia e da chi gli vive intorno: egli non ha un carattere, si fa condizionare, e l'unico momento in cui si sente bene con se stesso è quando falcia l'erba. A questo pezzo pop-rock segue un vero e proprio inno al progressive, un pezzo di magnifico stampo, Firth of fifth, che già nel titolo presenta un gioco di parole che prende in giro un fiume scozzese. La canzone, che dura 9 minuti circa, inizia con un superbo assolo di pianoforte firmato Tony Banks che sfocia nel canto imperioso di Peter Gabriel. Nel mezzo della canzone si sviluppa un lungo assolo di chitarra di Steve Hackett che porta ad un finale che riprende le note dell'inizio con il canto imperioso di Gabriel. Il testo non è all'altezza della musica, come affermato anche dai membri della band che lo definiscono banale. Il lato A dell'album si chiude con un pezzo cantato da Phil Collins, batterista della band. Esso è trascurabile rispetto agli altri pezzi.

Il lato B si apre con una canzone di notevole durata e dal testo molto lungo, intrinseco e difficilmente interpretabile, che si chiama The battle of Epping forest. Il testo parla della lotta tra due bande che si contendono un territorio nei pressi di Londra. Segue a questa minisuite un pezzo strumentale firmato Steve Hackett, After the ordeal, nel quale domina la sua chitarra. I membri della band, soprattutto Peter Gabriel, si sono detti contrari all'inserimento del brano nell'album e questo disprezzo per i lavori del chitarrista porterà, anni dopo, all'abbandono da parte di Hackett dalla band. La terza canzone del lato B è un imponente pezzo nel cui centro presenta un maestoso assolo di tastiere in 7/8 di Tony Banks. La canzone prende il nome di The cinema show. Il testo unisce la vicenda di due novelli "Romeo & Juliet", ansiosi di trascorrere una serata al cinema, a quella della figura mitologica di Tiresia. L'album si chiude con un breve pezzo, Aisle of plenty, che riprende il tema di Dancing with the moonlit knight.

Selling England by the pound entra meritatamente tra le pietre miliari del progressive, un album dal sapore molto british, un album degno di lode e che sarebbe degno di maggior approfondimento.

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