Trespass è il secondo album in studio dei Genesis, se si considera l'album From Genesis to revelation, datato 1969.

I Genesis si apprestano, dopo la prima prova in studio, a incidere nuove tracce da pubblicare in cd (ai tempi c'era il vinile). Passato un anno, esce finalmente Trespass, frutto di un lavoro di gruppo molto intenso.

La formazione presentava il già affermato Peter Gabriel, il batterista Mayhew, il chitarrista Anthony Phillips e gli onnipresenti, nella storia della band, Tony Banks e Mike Rutherford.

L'album presenta molte tracce lunghe, molto articolate e dei testi già molto colti. Il lato A si apre con Looking for someone, una canzone che inizia con il canto di Peter a cappella e che si sviluppa con vari cambi di tempo che si intrecciano con un testo molto particolare che presenta richiami religiosi. Segue White mountain, una canzone in cui Peter mostra tutto se stesso alla voce; nella parte centrale si sviluppa una specie di marcetta che introduce il canto di Peter filtrato. Alla fine della canzone ci sono dei bei cori di sottofondo che danno spazio alla seguente canzone, Visions of angels. Quest'ultima è una canzone d'amore, scritta da Anthony Phillips, chitarrista della band all'epoca, dedicata a Jill Moore, che poi avrebbe sposato Peter Gabriel. La canzone è introdotta da un bel pianoforte a cui segue la bella voce di Peter cha canta in modo molto poetico.

Il lato B si apre con Stagnation, una canzone di notevole durata nella quale si sviluppa una lunga parte strumentale. Dusk, una canzone di minor durata, rispetto alle altre canzoni dell'album, molto dolce nella quale domina la chitarra di Phillips a cui segue un assolo di flauto di Gabriel, in un atmosfera molto struggente. Ma il pezzo forte arriva con la canzone che chiude l'album, The knife, che nei tour diventerà un cavallo di battaglia per la band, ma soprattutto per Peter che potrà sfoderare la sua teatralità. Una canzone dal testo che a prima lettura potrebbe essere definito polemico, ma che non ha solo questa sfumatura: Peter dirà di aver scritto il testo in chiave ironica. Con i suoi cambi di tempo The knife è meritatamente una perla del progressive.

In sei tracce i Genesis hanno ben definito il loro sound ideale e già la musica si può definire più che buona.

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