Simpatici e estroversi i G.I. Joe sono un funambolico duo che combina funk e noise: musica ormonale, dinamica e coinvolgente. Alla batteria e al basso suonano da dieci anni ormai sotto questa sigla;

"Tropico" è il loro ultimo album ed è uscito  in aprile per la "Holiday Records".

-Presentatevi, chi siete, cosa e dove suonate. Di cosa vi occupate attualmente?

ADZ : Io sono Alessandro De Zan e suono il basso nei G.I.Joe.
Poi suono anche con In Zaire (un trio con Riky, e Claudio Rocchetti), dove facciamo roba più psichedelica, ma anche tribal-krauta.
E poi suono in un duo etnico-acustico che si chiama Orfando, dove facciamo roba più tranquilla e dove suono con Riccardo Mazza, chitarrista del gruppo hardcore A Flower Kollapsed.
Attualmente lavoro nell'Archivio Cinema della Cineteca del Friuli.

R.B. : Io sono Riccardo, suono le percussioni. Con G.I.Joe, In Zaire, e da solo come Cobra Sound System. Ho poi con un amico un piccola etichetta che fa vinili in edizioni limitate, XHOL.


-Abitate entrambi a Treviso?

ADZ : In realtà siamo entrambi originari di Conegliano Veneto ma nessuno di noi abita lì attualmente. Io lavoro a Gemona del Friuli e attualmente vivo tra Gemona e Conegliano.

R.B. : Attualmente mi sono trasferito a Berlino dove la vita è più tranquilla, meno cara e c'è più spazio per la musica.


-Quando avete iniziato a suonare e perchè?

ADZ : Ho iniziato a suonare all'età di 14 anni. Il perché?? Perché era quello che mi sentivo di fare, è stata una cosa abbastanza naturale. Ho sempre vissuto in mezzo alla musica (mio padre e mia sorella suonavano, e in famiglia abbiamo sempre cantato tanto). Nello specifico c'era una canzone che mi piaceva molto in quel periodo di ormoni impazziti e che volevo assolutamente imparare a suonare con la chitarra acustica. Il pezzo era "Wish You Were Here" dei Pink Floyd, così me la sono fatta insegnare da mio padre e da lì sono andato avanti.

R.B. : Inizialmente perché, cresciuto nel vuoto di un paese di provincia, era una delle cose più divertenti da fare, l'alternativa era la droga; poi la cosa si è evoluta naturalmente, inizi  a suonare, fare i dischi, conoscere gli altri gruppi, viaggiare, organizzare concerti. Si è aperto un mondo che è tuttora la mia quotidianità.
 

-Che ne pensate della scena indipendente italiana? E' concreta o solo una definizione concettuale ad uso e consumo degli addetti ai Lavori?

ADZ : Di una ipotetica o reale scena indipendente non saprei che dire. Più che di una scena o un movimento omogeneo posso dire che ci sono varie persone che fanno cose molto interessanti e si sbattono un sacco per realizzarle, mosse da profonda passione. Parlo sia di gruppi (che spaziano tantissimo tra di loro in quanto a generi), sia di gente che organizza concerti da anni e intorno ai quali si sono create delle "scene" molto interessanti.

R.B. : Sono d'accordo con Ale, più di una scena mi viene in mente un elenco di persone splendide che si sbattono un sacco ( Hundebiss, Holidays, Dauntaun,  Kroen, Codalunga, Soulville e Xm24, Veronika Club, Nofi Recordings, Weltraum, Above The Tree, Here I Stay, Guilty Party, Movie Star Junkies, Troglosound, Dead Beat.).


-Fin dove vi siete spinti, geograficamente parlando, per promuovere la vostra musica?

ADZ: Dunque, in 10 anni l'Italia ce la siamo fatta quasi tutta. Purtroppo non ci siamo mai spinti più a sud di Taranto. Purtroppo in Sicilia e  in Calabria non ci siamo mai stati. l'Europa l'abbiamo girata abbastanza: Francia, Germania, Inghilterra, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca, Norvegia, Belgio e Olanda.
 
-E' possibile vivere suonando, oppure avete un secondo lavoro?

ADZ : Abbiamo entrambi un secondo lavoro, anzi..un lavoro. La musica non la vedo come un lavoro, anzi!!!

R.B. : È possbile, c'è chi lo fa. Io non ho mai trovato il coraggio per provarci, sotto la stretta di una ferrea educazione del nordest al lavoro. Ora qualcosa sta cambiando...

-Gruppi a cui vi ispirate?

ADZ : Non posso dire di "Ispirarmi" a qualche gruppo in particolare. Diciamo piuttosto che abbiamo sicuramente  subito varie influenze. Entrambi ascoltiamo tanta musica e tantissimi generi diversi: io personalmente ho sempre un occhio di riguardo per la musica black, come Il funk, il soul, l'hip pop. Ma ascolto anche metal, e ho ascoltato un sacco di post-rock in gioventù o math-rock più recentemente. Poi in particolare adoro la musica anni '60 e '70 in generale e mi piace sempre riscoprire cose vecchie che non conosco.

R.B. La musica che ascoltiamo e vediamo è fonte di continua ispirazione. E in tutta la storia di G.I.Joe ce n'è stata tantissima. La mia passione è collezionare dischi, ma uno su tutti però Miles David!
 
-Come e in che situazione, ed in base a che esigenze, avete fondato i G.I. Joe?

ADZ : Io e Riki abbiamo cominciato a suonare assieme da ragazzini, e abbiamo imparato a farlo influenzandoci l'un l'altro. E' iniziata per gioco o per semplice cazzeggio, per semplice divertimento, e così è tuttora in realtà. Ci ha sempre mosso e sempre ci muoverà il puro e semplice divertimento. Oltre a divertirci il semplice suonare, ci diverte il farlo assieme. Abbiamo un ottimo feeling.

R.B. Se Ale avesse le tette lo sposerei, siccome ha il pisello ci suono insieme.
 

-Perchè questo nome? Cercare info su di voi è difficile  perchè escono sempre siti dedicati ai bambolotti. E ce ne sono veramente molti.

ADZ : ah ah ah, si lo so. Il nome non ha niente di politico, se per caso lo stavi pensando. Nasce da una questione affettiva. Il fatto è che ci siamo conosciuti, quando eravamo in terza media, proprio parlando dei giocattoli dei G.I.Joe, di cui eravamo entrambi appassionati. La nostra amicizia è cominciata così. Abbiamo avuto altri nomi prima, ma poi stavamo cercando un nome nuovo. Volevamo chiamarci come uno dei personaggi dei giocattoli, ma non trovavamo niente di figo. Così abbiamo tagliato la testa al toro decidendo per G.I.Joe.
 
-Come sono e quando sono nati i vostri rapporti con la Holyday Records?

R.B. : Stefano "Blits" Holidays è bravissimo, ha iniziato piano piano e adesso ha una bellissima etichetta. Una delle più interessanti in Italia. E' uno che guarda oltre i confini, con professione ma non per lavoro e con tanta, tanta passione. E' un amico ed è stato quasi naturale lavorarci insieme. Con lui avevamo già inciso lo split "Inzaire/Skull Defekts".

-Parlaci di "Tropico" il vostro ultimo album.

RB: Il più bel disco di G.I.JOE. Ne sono davvero felice, in quasi mezz'ora è riassunto il percorso degli ultimi due anni. I G.I.Joe vanno dritti al sodo. E' un insieme di psichedelia, afrobeat, math-funk e improvvisazione che toglie il respiro.
    L'abbiamo registrato all'Outsideinside Studio di Nene dei "Movie Star Juknies" e Matt dei "Mojomatics" che sono riusciti a catturare un suono vecchio, fatto di mixer analogici e bobine che danno al disco un'atmosfera ulteriormente lisergica.
    L'artwork poi è stato curato da Troglosound e serigrafato su vinile trasparente da Serimal. Una bomba!

ADZ: Che dire, è il disco che contiene le cose più recenti e più "mature", diciamo così di G.I.Joe. E' un disco che sento molto, anche perché i pezzi che contiene li suoniamo da tempo e abbiamo avuto modo di aggiustarli e sistemarli per bene. Poi abbiamo sovra inciso varie cose come percussioni, maracas, flauti e altri strumenti etnici, e ci siamo molto divertiti a farlo. Ha molto di tribal-etnico questo disco.
 
-Parlaci di "Clito's Angels".


RB:Il primo disco in studio dei gijoe. E' acerbo ma pieno di amore e energia.  Ale cantava un sacco in quelle canzoni e le abbiamo suonate in tutta Europa. Pensare a quel disco mi fa venire in mente quello che succedeva 8 anni fa. È romantico.

ADZ: Ha un valore affettivo enorme per me. E' il nostro primo vero disco, stampato da Tizio (Fulltribe/Bob Corn) ed è il disco che ci ha permesso di farci conoscere un po' di più.
 
-Raccontaci come è nata l'idea di tape3 e se ne sono state pbblicate  altre.

RB: intendi COBRA? La cassetta è stata richiesta da tony nofi per una serie di tapes. L'abbiamo registrata con Maurizio Abate nella stalla in cui provavamo in provincia di Treviso. Venti minuti di pezzi acidi e fulminanti. E' stata ristampata poi in vinile one-sided da Troglosound. Con omaggi a lightning bolt ed erkin koray...
 
-Gruppi che vi sentireste di raccomandare.

RB : In Italia? Orfanado, A Flower Kollapsed, WW, Weltraum, Milkane, Moviestarjunkies, Squadra Omega, Claudio Rocchetti e Stefano Pilia.
 
-Spesso parlando di voi salta fuori il nome dei Ligthing Bolt, io però lo trovo riduttivo come paragone. Che ne pensate di questo gruppo e quali sono le vostre differenze rispetto a loro?

ADZ : I Lightning Bolt sono un gruppo della madonna, e propongono uno dei live più coinvolgenti e impressionanti a cui abbia mai assistito. Sicuramente ci hanno influenzato all'epoca, ma da qui a paragonarci a loro ce ne passa.
Sintetizzando al massimo posso dire che loro sono dei bianchi e noi G.I.Joe siamo neri dentro.
 
-Dove suonerete?

ADZ : Agosto in Sardegna all'Here i stay festival con Oneida. Poi è ancora da vedere. Speriamo il più distante possibile da casa. Sicuro gireremo un po' con In Zaire tra settembre e oltre.

 

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