Che dire? Sono rimasto basito quando ho scoperto che su 15.000 e passa recensioni mancava proprio quella del secondo album della Nannini.

Album che [credo] sarà ricordato più per la copertina che per l'effettivo valore delle canzoni, nonostante non contenga nulla di veramente inascoltabile. L'immagine riporta allora il simbolo dell'America, la Statua della Libertà; ma il braccio teso verso il cielo non sorregge la fiaccola della pace, bensì un più moderno e comune vibratore. Sesso, droga e rock n' roll, quindi, visti dall'altra parte, quella femminile. Oppure quella di "America", inno alla masturbazione che all'epoca fece parecchio scalpore; il testo è veramente ben scritto, e su un classico giro rock la cantante sfodera una performance di tutto rispetto, con un crescendo finale che è sicuramente uno dei momenti meglio riusciti del disco dal punto di vista stilistico.

La Nannini non possiede una voce stupenda, punta tutto sull'energia, le sue corde vocali graffiano l'ascoltatore. Si propone come unica seria candidata a sostituire la defunta Janis Joplin (Annus Domini 1971), almeno in Italia: nell'aspetto, nel modo di comportarsi, e - ovviamente - nelle canzoni. "Io e Bobby McGee" è un'ambiziosa riscrittura della ben più famosa "Me and Bobby McGee", ed anche se non possiede la bellezza estemporanea dell'originale - manca ad esempio il climax finale, di cui è protagonista la buona Janis - è facilmente etichettabile come una buona cover.

Gianna si fa aiutare nei testi da Roberto Vecchioni e, come spesso succede, il risultato finale ne trae giovamento. Certo, forse ascoltando "Lei" viene da chiedersi perché Vecchioni non l'abbia inserita in un suo album, oppure se la Nannini abbia d'improvviso cambiato gusti (d'altra parte non credo che pure allora fosse proprio una sex symbol). Resta comunque il fatto che l'album se la cava serenamente, senza canzoni epiche, ma con un onesto rock - blues fatto più che altro di ballate - "California", "Goodbye My Heart", "Sognami", la drammatica (?) interpretazione di "La Lupa e le Stelle" - con strumentazione classica, chitarra - basso - batteria - piano - sax. E' solo rock n' roll, insomma, direbbe qualcuno. Di questo ci si deve accontentare, e credo che il paragone con quell'album non sia affatto fuori luogo.

Elenco tracce testi e video

01   America (04:22)

Cerchero mi sono sempre detta cerchero
Troverai
mi hanno sempre detta troverai
Per oggi sto con me
mi basto e nessuno mi vede

E allora accarezzo la mia solitudine
Ed ognuno ha il suo corpoa cui sa cosa chiedere
Chiedere
chiedere
chiedere

Fammi sognare lei se morde la bocca e si sente l'America
Fammi volare lui allunga la mano e si tocca l'America
Fammi l'amore forte sempre piu forte come fosse l'America
Fammi l'amore forte sempre piu forte ed io sono l'America

Cercherai mi hanno sempre detto cercherai
E trovero ora che ti accarezzo
trovero
Ma quanto fantasia ci vuole per sentirsi in due

Fammi volare lei le mani sui fianchi come fosse l'America
Fammi sognare lui che scende e che sale e si senta l'America
Fammi l'amore lei che pensa ad un altro e si inventa l'America
Fammi l'amore forte sempre piu forte ed io sono l'America

02   California (08:15)

In una strada forse in una stanza
Dietro mille finestre
Noi guardavamo nella stessa direzione
E la storia si ferma
Quando I padri sono stanchi
L'odio ci passava sopra
Ma non ci separava
Era California era via di là
Quanto fiato nella gola
Per rifare la realtà
Era California era via di là
Verso cosa non sapevo ma lo respiravo sembrava cielo
Guardami ora e dimmi cosa vedi
Non è tutto passato
Ma il sogno che interrompi non sarà più uguale
Quasi senza le stelle
Forse è più bello navigare
Non c'è niente di perso e che non possa continuare
Siamo noi la california
Siamo noi la libertà
Pugni chiusi nelle tasche
Sangue fragole realtà
Siamo noi la california
Siamo noi la libertà
Siamo noi che lo guardiamo e ci sembra ancora
Ancora cielooooooo

03   Good Bye My Heart (06:18)

04   Io e Bobby McGee (04:39)

05   Sognami (04:01)

06   La lupa e le stelle (04:08)

07   Lei (05:43)

Lei quella volta
quando smise di parlare
e restammo in silenzio ore e ore
la sua pelle sconosciuta
assomigliava un pò alla mia
e profumava profumava i malinconia
e la notte che scendeva
non sembrava vera....lei
solo lei gli occhi suoi
come stelle sulle strade
mi portavano a viaggiare
viaggiavo ed ero vento
sconfinavo le pareti
nel silenzio ero notte sul suo seno
e sfuggivano le mani
senza più paura
donna una donna
donna una donna
lui da dietro il suo bicchiere
lui che riempie le mie sere
donna una donna
donna una donna
non ho nietne da lasciarti
e continuo a ricordarti
Poi la guardai si aggiustò i capelli
e mi parlò di un figlio
che non era nato
e leggero nel ricordo
qualche posto qualche strada di paese la voce di sua madre
finalmente sorrideva
alla sua maniera
donna una donna
donna una donna
lui che ha voglia di ascoltare
lui che riempie il mio bicchiere
donna una donna
donna una donna
lui che è tutto lui che è nietne
lui che è sempre più importante
donna una donna
donna una donna
non ho niente da lasciarti
forse solo solo ricordarti

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Altre recensioni

Di  Fabriguitar

 Il talento di Gianna Nannini è enorme, una dote rarissima da avere addosso in quella quantità.

 California è, dell’artista, il punto più alto di genuinità del suono e dell’insieme: molto spontanei sono gli argomenti dei testi.