Il lavoro preso in analisi non è un semplice disco, né tantomeno una banale raccolta di registrazioni inedite; "Arriving Twice", pubblicato nel 2000, assume infatti quasi il valore di un libro, narrante le gesta di Alan Gowen e soci dalla formazione dei Gilgamesh fino all'uscita del loro primo disco, in una continua e avvincente ricerca ed evoluzione del proprio stile, durante un arco di tempo che va dal 1973 al 1975.

L'elemento davvero interessante da notare è appunto come la sintonia tra gli strumenti e la varietà del suono si incrementino man mano che le tracce si susseguono (grazie alla loro disposizione in ordine cronologico), sottolineando, tra le altre cose, la crescita costante dell'affiatamento fra Alan, impegnato come sempre alle tastiere, il chitarrista Phil Lee e il batterista Mike Travis.

Nel 1973 la prima incarnazione della band, con Neil Murray al basso, vede Phil ricoprire uno spazio molto più ampio rispetto a quello che sarà poi il suo ruolo definitivo all'interno del complesso e ciò viene evidenziato chiaramente da "With Lady and Friend", dove la sua chitarra, non essendo ancora mitigata dalle tastiere di Alan (all'epoca letteralmente a corto di strumenti), sostiene il brano praticamente da sola, relegando gli altri al ruolo di semplici accompagnatori. Più equilibrata la situazione nella lunghissima e articolata "You're Disguised", dove tutti trovano modo di esprimersi al meglio, nonostante sia ancora Phil la colonna portante del pezzo.

"Island of Rhodes", datata 1974, si presenta con il secondo tastierista Peter Lemer e con Steve Cook al basso, ed è impressionante notare come quest'ultimo risulti incisivo e centrale, pur rimanendo diligentemente al servizio delle tastiere di Alan durante la totale esecuzione della traccia. Uno dei punti più alti del disco è senza ombra di dubbio la stupenda "Extract", introdotta da un meraviglioso assolo di piano ed eseguita con una grazia ed una maestrìa, soprattutto da parte di Mike e del suo lieve tocco jazzato, comune davvero a pochi. La composizione è, come sagacemente ci suggerisce il titolo, un estratto di "The Double Quartet", brano della durata di circa quaranta minuti, mai registrato nella sua interezza, scritto da Alan in occasione delle due date in cui i Gilgamesh suonarono insieme agli Hatfield and the North l'anno prima.

I seguenti episodi dell'album, tutti del 1975, mostrano come il suono del gruppo abbia ormai trovato il suo equilibrio e la sua stabilità, privandosi di Peter e Steve e acquistando il bassista Jeff Clyne; non a caso "One End More", "Arriving Twice" e "Notwithstanding", pubblicate anche nel disco d'esordio, risultano essere piuttosto simili alle loro versioni definitive. La conclusiva "Lady and Friend" è la medesima traccia che apre il disco, questa volta però con Jeff al posto di Neil e le tastiere di Alan finalmente intente a tessere quell'atmosfera dolce e sognante e quel sottile incanto che da questo momento in poi caratterizzeranno tutta la sua breve ma inestimabile produzione.

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