Un'anima divisa in due. A suo modo, una divisione perfetta.
Divisa tra il figlio sofferto dell'ennesima spaccatura interna, "D'anime e d'animali" dei Pgr, e questo "giorgiocanali&rossofuoco". Difficile immaginarli più diversi, questi sobborghi dell'anima.
Ricercato e pensato fino all'elucubrazione il primo, duro (puro) e diretto il secondo. Impregnato di una sofferenza malinconica e oscura il primo, semplicemente incazzato il secondo.
Verrebbe quasi da pensare che il quid di differenza sia la mente (e le parole) di Giovanni Lindo Ferretti. Ma non è una mancanza particolarmente sofferta.
Qui Canali è del tutto libero. Il suo progetto solista. I suoi pensieri. Come un post-it appiccicato in fronte al mondo. Un angolo in cui sfogarsi.
E infatti questo è uno sfogo lungo 40 minuti scarsi. Uno sfogo di libertà, con le chitarre libere di cantare distorte come forse solo Canali sa. Con un rock pulitopulito nel suo essere sporco dentro, e un po' marcio. Basso e batteria essenziali, a dare ossatura. E il resto è tutto lui. Bastano le due chitarre (Canali e Marco Greco) che s'intrecciano a caldo. Bastano le poche note spalmate sul ritornello di "Questa no", dilatate in una coda strumentale lunga e notturna. Basta l'esplosione a tradimento di "Mostri sotto il letto".
Quando c'è bisogno di altro (le trombe di "Guantanamo", le tastiere di "Rime con niente") l'altro arriva, ma è sempre in punta di piedi. Qui sono le chitarre, a farla da padrone. Non ci sono cazzi.
L'altra faccia dello sfogo sta tutta nei testi. Una specie di antologia delle idiozie e delle schifezze della nostra beneamata società che, alla sua bella età, lo rendono ancora insofferente.
È la storia di chi credeva in qualcosa, una volta, ma ormai i capelli bianchi in testa, la storia scorsa sulla propria pelle e le rughe sull'anima gli hanno raschiato via tutto quanto. Ogni ideologia, ogni speranza. Quel che resta, sotto, è disillusione. Disillusione urlata: ma si può sapere dov'è? / questo paradiso di pace e amore / seguivamo tutti la stella del nord / invece era un satellite militare. Della serie: come fare critica sociale tenendo ben acceso il cervello. Finito di ascoltare il cd mi ritrovavo del tutto d'accordo con lui. E del tutto incazzato.
Ce l'aveva quasi nascosto, questo cd. Uscito un po' in sordina per "La Tempesta" (casa di produzione di Davide Toffolo, leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti), è tuttora eclissato dall'ingombrante fratello maggiore "D'anime e d'animali". Muovetevi a toglierlo dall'ombra. Avrete di che rallegrarvene. O incazzarvi.
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