Uno degli argomenti di maggior discussione e "litigio" con mia moglie quando ascoltiamo musica insieme (o, meglio, ascolto musica in sua presenza) è la voce.

Lei, se non rispetta alcuni (suoi) standard, è portata spontaneamente a rigettare tutta la canzone, a buttare via ogni cosa, musica e testi, anche se la prima la avesse scritta Beethoven e i secondi Dante Alighieri.

Io, diversamente da lei, dopo il primo impatto con una voce strana e particolare (diciamo sgradevole), mi domando: “Non è che c’è qualcosa sotto? Non è che è un invito a non fermarsi qui?”. E vado oltre.

Mi è capitato con tanti gruppi e cantanti in passato, mi è capitato questa volta con Giorgio Poi.

Una voce da anatroccolo, anche se sicuramente meno indisponente e “astiosa” di quella di Les Claypool dei mitici Primus, o quella di Billy Corgan (anzi, rispetto a loro, fa quasi tenerezza, il piccolo anatroccolo Giorgio..).

Andando oltre quindi, oltre la voce, ci ho trovato un bel po’ di cose.

Il Battisti “ritmico” metà anni 70 ( “Niente di strano” mi ricorda tanto “Neanche un minuto di non amore”), incrociato con la psichedelia del Beck (che guarda caso pare Poi abbia avuto modo di conoscere ultimamente) di qualche anno fa, quello in particolare di Midnight Vultures (la coda di “L’abbronzatura”).

Tanto citazionismo spericolato, addirittura uno della linea melodica di Ricordati di me di Venditti, al limite del plagio, in “Tubature”.

C’è chi scrive che ricorda anche i Tame Impala, non lo so.

Sicuramente è un album divertente con tutti quei pattern di basso e batteria saltellanti (mi fa impazzire quello di batteria tanto Steven Drozd quando suonava la batteria nella già citata “L’abbronzatura”), ma anche il giro di basso in “Acqua minerale”.

Il disco, insomma, (mi) mette di buonumore anche se parla molto di perdita (la fine di un rapporto sentimentale).

A parte una canzone, forse la migliore, che non va ascoltata prima di spegnere la luce e dormire, perchè ti lascia addosso un magone per la mattina dopo niente male, assolutamente da evitare, “Paracadute”.

Un’ultima cosa, qualche parola riguardo i video di “Niente di strano” e “Acqua minerale”, pieni di sfrenata psichedelia, il secondo fra l’altro parecchio ispirato nello stile grafico “fatto in casa” a quelli dei Flaming Lips (si veda questo) quando erano ancora abbastanza poveri e naturalmente (cioè, non ad arte) folli.

Ascolto e visione consigliati.

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