Visto che, oramai, su DeBaser si può, praticamente, recensire tutto (o quasi) non vedevo l’ora di poter recensire il mio anime preferito, quello con cui sono cresciuto per tutti gli anni 80 e metà anni 90.
Anime, poi, misteriosamente ritirato e fatto sparire dalle TV, pubbliche, private e private locali.
Un peccato.
Non mi ritengo molto bravo come recensore di anime o manga (in realtà non mi ritengo neppure così bravo come recensore di dischi), tuttavia voglio fare un tentativo con questa “Mazin-Saga” per approdare al neo arrivato in casa Mazinga, ossia “Mazinkaiser” e vedere un po’ come va.
Prima, però, di “esplorare” questa nuova opera del maestro Go Nagai, mi piacerebbe fare una piccola digressione temporale. Partendo, ossia, da “Mazinga Z” e da il “Grande Mazinga” per poi giungere al nostro Mazinkaiser. Go Nagai diede vita a “Mazinga Z” nei primi anni 70. Fu trasmesso sulle reti nipponiche nel 1972 e contava ben 92 puntate! In Italia arrivò con, cica, una decina di anni di ritardo, per essere brutalmente tagliato, censurato, doppiato male e, infine, vedendosi modificati i nomi dei protagonisti (Koji Kabuto, il pilota e protagonista di Mazinga Z, diventerà, misteriosamente, Ryo….).
Ne “Il Grande Mazinga”, invece, Ryo ritorna ad essere Koji ma, anch’esso, soffre delle stesse pecche che avevano “ammazzato” il suo predecessore. Inoltre “Mazinga Z” non venne mai trasmesso integralmente in Italia ma fu bruscamente interrotto alla puntata 51 (“Il Furto della Superlega-Z”), poiché, nella 52esima puntata vi era una scena che, secondo i geni dei palinsesti, avrebbe potuto indurre a comportamenti violenti o, comunque, poco consoni ai canoni della normalità, i piccini che tutti guardavano l’anime suddetto. La scena in questione, (assai cruda!!!!), era quella nella quale il prof. Yumi, direttore dello Studio di ricerche dell’energia Fotoatomica, si puntava una pistola alla tempia nel tentativo di farsi fuori, pur di consegnarsi nelle mani del nemico.
Nessuno ha mai saputo come si concludesse l’anime né, tanto meno, il suo stretto legame con “Il Grande Mazinga”, nel quale ritornano i protagonisti del primo “Mazinga Z” nelle ultime puntate a dar man forte al nuovo eroe, Tetsuya.
Altro fatto che dà davvero il voltastomaco è lo stravolgimento della trama tutta. Fu mandato per primo in onda “Goldrake”, terzo capitolo della trilogia, con Koji Kabuto, questa volta, in arte Alcor (ma perché?!!??!!), poi “Il Grande Mazinga” in versione integrale ma con un doppiaggio penoso (ad esempio, nell’episodio 12 quando la cornacchia va ad avvertire Boss dell’arrivo di un mostro meccanico, uno dei due aiutanti di Boss dice: “Forse è più igienico restare qui…” Ma che cavolo vuol dire?!? E potrei continuare all’infinito….) e, per finire, “Minga Z” doppiato ancora peggio (nelle puntate iniziali sono sovrapposti i linguaggi italico-nipponico, con i protagonisti che parlano ora italiano e ora giapponese, non facendo capire un cazzo a chi ascolta).
Come avrete capito, ben poco si è salvato dallo sfacelo della mitica trilogia “Mazinga Z – Il Grande Mazinga – Goldrake”, nei quali l’unico elemento di continuità della serie era rappresentato da Koji Kabuto e dal suo amico Boss.
Tuttavia, mi preme raccontare brevemente il finale di “Mazinga Z”, almeno per dare un’idea, a chi non lo sapesse, di come cappero fa a comparire il nuovo super robottone, il Grande Mazinga. In sostanza, dopo le ripetute mazzate ricevute da Mazinga Z, il dr. Hell (in Italia Dr. Inferno) si allea con l’impero di Mikene, un popolo rintanato nei meandri della Terra. Popolo molto potente, che ha mutato il proprio corpo in quello di giganteschi automi, con al centro il loro volto. Lo stesso, inoltre, pare un tributo del maestro Nagai all’impero Romano (i nomi sono fantastici, tipo “Generale Yuri Cesar”) e alla civiltà micenea.
Nell’ultimo episodio, dopo aver sconfitto le armate del Dr. Hell, Koji e i suoi si ritirano nello studio di ricerca per festeggiare. Koji appare molto provato e ferito dall’ultima battaglia e Mazinga Z è mezzo scassato. L’impero di Mikene ne approfitta per sferrare in massa un attacco alla Terra. Koji, incurante, intervine pilotando il suo Mazinga Z ma viene totalmente ridotto a pezzi. Ecco che, da un punto non ben specificato (che nel sequel si chiamerà “Fortezza delle Scienze”), un uomo misterioso ordina ad un ancor più misterioso ragazzo di intervenire con un altrettanto misterioso macha. E fa la sua entrata in scena “Il Grande Mazinga” che, in pochi attimi, si sbarazza dei mostri meccanici e salva la base e Koji da morte certa.
Nel manga, Koji verrà trasformato in un cyborg a causa delle numerose ferite riportate. Nell’anime, questa cosa, ci viene risparmiata. Koji e Sayaka partono per gli Stati Uniti e lasciano la Terra nelle mani di Tetsuya e del Grande Mazinga.
Senza ombra di dubbio, il personaggio più idiota della serie è Shiro assieme al suo stupido Junior robot. Per due semplici ragioni. Rimane in Giappone accanto a Tetsuya e al prof. Kabuto. Ma non si accorgerà mai che il prof. Kabuto Kenzo, altri non è, che suo padre che lui credeva morto. Shiro si dimostra dannatamente coglione. Come fare a non accorgersi del padre, visto che questo scienziato ne porta lo stesso cognome? E poi non ha mai visto un ritratto o una foto dello stesso? Seconda ragione. Junior Robot è più inutile del boss Robot. Se io dovessi costruire un robot per mio figlio lo farei fortissimo e invincibile. Invece il Junior Robot e di una debolezza imbarazzante, allarmante e spaventosa.
Sorvolando su queste cose, è doveroso menzionare i tratti psicologici dei due grandi protagonisti: Koji e Tetsuya. Entrambi eroi, Koji risulta essere all’inizio un po’ imbranato nella guida di Mazinga Z, per poi impratichirsi durante i vari scontri. Inoltre, Koji (assieme ad Actarus, in “Goldrake”) può essere definito l’eroe senza macchia e senza paura, un po’ incosciente, ma decisamente uno che ci sta con la testa.
Lo stesso non va detto per Tetsuya che sembra un pazzoide. Non rari sono i suoi incontri-scontri “kamikaze” con i nemici pur di sconfiggerli. Non esita a gettarsi a capofitto nel pericolo anche se sa che, sicuramente, ne uscirà più morto (o solo morto) che vivo. Inoltre, egli, non è un “puro” e non rari sono i diverbi che ha con la sua compagna “gnocca” dell’anime, June e con lo stesso Kenzo Kabuto che chiama “capo”, in senso di devozione. Ancora, Tetsuya è un vero e proprio mercenario, addestrato alla perfezione alla guida del suo macha (in una puntata viene raccontata la sua infanzia traumatica, come da orfano viene raccolto dal prof. Kabuto, cresciuto, e crudelmente addestrato. Il tutto per “forgiarlo” e renderlo coraggioso e sprezzante del pericolo).
“Il Grande Mazinga” (che rimarrà il mio anime preferito di tutta la trilogia e dei vari sequel), però, ha in se una grossa falla: il finale. Lo stesso Tetsuya farà una misera figura dimostrandosi geloso e meschino nei confronti di Koji. Sarà Mazinga Z a distruggere “Demonica” con i suoi comandanti ma… che fine fa l’Imperatore delle Tenebre? Boh? Mistero della serie che così si conclude.
E veniamo, adesso, al nuovo arrivato, "Mazinkaiser".
In “Mazinkaiser” ritroviamo tutti i personaggi della “Mazin-saga”, compreso il mitico Boss.
Questa volta Go Nagai ha deciso di stupirci con gli effetti speciali e, in verità, ci è riuscito.
C’è più legame col manga (il prof. Kabuto, nonno di Koji, viene mostrato per quel che realmente è: uno scienziato pazzoide e schizzato, mentre in “Mazinga Z” veniva mostrato come un povero, innocuo e indifeso vecchietto….). I lineamenti psicologici dei protagonisti non sono cambiati.
Ritornano il dr. Hell e il Barone Ashura che schierano in campo tutti i loro mostri meccanici per distruggere, una volta per tutte, il centro di ricerca dell’energia fotoatomica e i suoi coinquilini, nonché i due grandi robot. Mazinga Z e il Grande Mazinga intervengono ma vengono brutalmente pestati in corpo da una schiera di nemici, praticamente, infinita. Il pilder di Koji viene scaraventato lontanissimo in una zona non definita del mondo (!), Mazinga Z passa nelle mani del nemico e il Grande Mazinga ritorna gravemente danneggiato con un Tetsuya gravemente ferito.
Al secondo attacco,"kamikaze-Tetsuya" interviene senza avere alcuna speranza di vittoria, spendo di morire. Ma, mentre è allo stremo delle energie, ecco intervenire un nuovo e più potente robot: il Mazinkaiser che in pochi attimi distrugge i nemici e che, in preda a un Koji fuori controllo, inizia a distruggere il centro di ricerca con Tetsuya che si pone in mezzo prendendosi tutti i clpi del micidiale robot, senza poter reagire. Questo fino a quando Koji non riacquisterà lucidità mentale ritrovandosi, improvvisamente, sveglio e a letto.
Così come Mazinga altro non è che la fusione di due parole “Dio-Demone” (derivazione di “Majin”, che significa demone, appunto), “Mazinkaiser è l’ulteriore fusione di “Dio-Demone-Imperatore” (da “Kaiser”). Come più volte spiegato sia nella prima serie, quella di “Mazinga Z”, sia in “Mazinkaiser”, dallo stesso prof. Kabuto, sia l’uno che l’altro robot hanno una potenza indefinita e chi li controlla può aspirare a diventare un demone spietato o un Dio. O, nell’ultimo caso, anche un Imperatore.
La potenza di Mazinkaiser è fuori discussione. Basti pensare che per lanciare il “Fire Blaster” (“Vampa Infernale”) dal petto, deve essere sorretto da Boss Robot e da Diana Alpha contemporaneamente poiché la spinta che sopporta non gli permette di reggersi in equilibrio (pazzesco!). La cosa davvero sorprendete è la data della sua costruzione, antecedente a quella di Mazinga Z! Per il semplice fatto che, il Mazinkaiser, si dimostrò, in fase di "collaudo", una vera e prorpia macchina di distruzione di massa, invincibile e indistruttibile, il prof. Kabuto buon'anima, aveva deciso di lasciarlo nascosto e ben custodito in una base segreta segregata nei meandri del famoso luogo assai indefinito in tutta la storia. Questo per paura che lo stesso potesse divenire più un arma di decimazione di nemici e esseri umani qualora usato in modo sbagliato o caduto nelle mani sbagliate. Ergo, quindi, dar vita ad un robot meno potente (ma troppo meno potente!) come Mazinga Z costruito con la famosa "Superlega-Z".
Per ciò che concerne il character design, è fuori discussione che in “Mazinkaiser” l’animazione è molto più fluida. Inoltre, i macha dei protagonisti risultano molto più “apprezzabili” e ridefiniti, pur rimanendo, praticamente, identici agli originali. Ciò che invece disgusta dello stesso carachter design sono i tratti somatici e i lineamenti dei personaggi, resi “piatti”. Davvero brutti.
È, altresì, doveroso affermare che “Mazinkaiser” non presenta alcun elemento di continuità con “Mazinga Z” e con il “Grande Mazinga”, questo ad onor del fatto che in “Mazinga Z” il Dr. Hell morirà e lo ritroveremo ne “Il Grande Mazinga” al servizio dell’Imperatore delle Tenebre “ricostriutoe rifatto” col nome di “Grande Maresciallo delle Tenebre” che, nel finale, verrà ucciso assieme alla Marchesa Yanus e Demonica in un attacco combinato di tutti i robot. Inoltre, cosa molto importante, è la menzione verso il “Generale Nero”, sconfitto dal Grande Mazinga in un epico duello all’arma bianca (memorabile quella puntata!). come da copione , ce lo ritroveremo tra i piedi nel sequel di “Mazinkaiser”, ossia il lungometraggio “Mazinkaiser Vs. il Generale Nero”. Sequel del quale non ho alcun interesse, in questo momento, nel recensire, anche perchè uscirei fuori "tema".
Che altro dire…. Che “Mazinkaiser” è composto da appena 7 (ma meravigliosi) episodi; che, “Il Grande Mazinga” rimarrà il mio robottone e la mia serie robotica preferita (idem dicasi per Tetsuya che in “Mazinkaiser” viene relegato a ruolo di misera comparsa ma che si prende una bella soddisfazione con la “sua” June… scopriremo che i due si amano!); che la sigla di apertura è la strafiga “Fire Wars” dei mitici Jam Project, band heavy metal di culto per ciò che concerne le soundtrack dei nuovi anime, specie quelli di Go Nagai (ascoltare per credere, oltre alla già citata “Fire Wars”, “Dead Or Alive”, “Break Out” e “Stormbringer”); che nonostante tutta questa perfezione nei disegni, la storia rimane aperta nel finale che non vi svelerò mai e che, comunque, non riesce a raggiungere né, tanto meno, a bissare il successo dei suoi due mitici predecessori. E che, almeno questa volta, il doppiaggio è rimasto molto fedele all’originale e le scene di violenza sono aumentate, rese più crude (e che, molte volte rasentano l’idiozia totale… vedere il Grande Mazinga “tossire” e perdere “sangue” dalla bocca…. È da pazzi!) ma non sono MAI censurate, dovrebbe, almeno, incuriosirvi nel gustarvi questa saga, disponibile solo in DVD (peccato) e che non credo vedremo mai trasmessa in TV.
Infine, per tutti i fans…… è già in onda il remake di “Mazinga Z” ossia “Shin Mazinger Z” che racconta in modo più dettagliato la storia di Mazinga Z. Conta 26 episodi con un sequel, quello del “Grande Mazinga”, dove, si spera forse, vedremo che cazzo di fine farà l’Imperatore delle Tenebre.
Un saluto a tutti gli appassionati di anime nipponici, di Go Nagai e di Mazinga!
Sayonara!
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