Atmosfere glam, luci da discoteca, brani ballabili?

Niente di tutto questo in "Seventh Tree", il quarto, nuovo, sorprendente album del duo inglese Goldfrapp, reduce dal successo di "Supernature" e dall'oltre un milione di copie vendute.

La ricetta del radicale cambiamento è semplice: Alison Goldfrapp e Will Gregory, inebriati dalla popolarità acquisita grazie a brani come "Oh La La", hanno preso la coraggiosa decisione di rinnovarsi, rinchiudendosi nella loro casa, tra le campagne del Somerset, e compiendo una sessione di registrazioni sulla costa occidentale degli Stati Uniti, per dare un tocco di solarità al nuovo lavoro.

Definire il genere musicale a cui "Seventh Tree" appartiene è difficile, così come lo è descrivere i brani dell'album, totalmente diversi tra di loro, ma al tempo stesso omogenei nel suono.

L'apertura del meraviglioso viaggio musicale dei Goldfrapp spetta a "Clowns", che manifesta pienamente quanto il duo sia mutato in soli due anni: la voce suadente e sospirata di Alison accompagna un semplice arrangiamento folk di chitarra acustica, sposandosi con una deliziosa orchestra d'archi. Altrettanto calda e solare è "Little Bird", seguita dal brano "beatlesiano" "Happiness", energico e costruito su un coinvolgente ritornello.

Il "trittico" "Road To Somewhere", "Eat Yourself" e "Some People" immerge l'ascoltatore in un ambiente bucolico, sereno, tra pianoforti, violini e chitarre acustiche, per poi giungere al capolavoro dell'album "A&E", il brano più "radio-friendly", commovente metafora ospedaliera per narrare la mancanza di amore. L'atmosfera "cinematografica" di "A&E" prosegue nella sensualissima "Cologne Cerrone Houdini", sprizza allegria in "Caravan Girl" e diventa psichedelica nella conclusiva "Monster Love".

Tirando le somme, "Seventh Tree" è un lavoro sorprendente, decisamente poco scontato, ricco di atmosfere calde, luminose, in cui spicca la magnifica voce di Alison Goldfrapp, espressiva e molto più "umana" rispetto ai lavori precedenti.

L'uscita del disco è prevista per fine febbraio su Mute Records.

Carico i commenti... con calma