Scrivo mentre mi ributto a peso morto sulle note di "Fur Immer" dei Neu. Non lo so, di sicuro un minimo mi fa piombare davanti l'idea della grandezza dei..

Gong.

Quella unica trance del kraut crucco e l'ingenuo disincantato panismo della cultura hippy di Glastonbury e folk dei Fairport. Allen ed Hillage sono un'altra realtà, un altro meccanismo produttore di sonorità e vibrazioni. Nel 1973-1975 già ci avevano shockato con la trilogia "volante" e i live sparsi in Francia, Inghilterra, e in altre lande dove facevano apparizioni del tutto pittoresche.

Questo album ci regala quindici firme speciali che segnalano tutta la caparbietà e la furbizia di Allen e famiglia tutta.

Le teiere e le uova degli angeli sono i testamenti della loro concezione ma non dobbiamo tralasciare, altrimenti sarebbe peccaminoso, "Camembert Electricque" e l'oscuro "Magick Brother" e "Mystic Sister".

"You Can't Kill Me" è ancora più spaziale, poi "Zero The Hero" non ne parliamo..la parte 2 è un improvviso avvistamento di Marte.

"Flying Teapot" sembra di viaggiare dentro una navicella, sfiorando droni, uccelli stellari, cavallucci marini. E' molto cyborg il concetto che ci propongono nell'anno del "cambiamento", della "noia", dell'immediatezza punk, visto che "Live Etc." è uscito nel '77. E ovviamente senza pensare un secondo che gli hippy erano già svaniti da un bel pò..e c'erano o pelati o ciuffi post punk nei locali.

E infatti "Where Have All The Flowers Gone?" è un vero grido di protesta, gli ultimi remasugli del folk psichico spaziale. I tribalismi e i tempi dispari non ci abbandonano mai con "Get Inner" e le varie riprese dello "space fusion" di "You".

Il cabaret tzigano di "Radio Gnome Invisible" e "Flying Teapot" sono la colorata ma allo stesso tempo decadente, instabile, schizofrenica idea Gong. E' un insieme di collage, ironia, provocazione freak, fumetti, graffiti..

La relazione tra un clown che lancia birilli ad un funambolo e la loro rispettiva idea di gioco/morte..

La loro maga Circe, Musa, Dea, Strega Gilli Smyth è bravissima nello sbloccarci l'oscura immaginazione oscura con le visioni perverse di questo balletto indigeno a ritmo voodoo. "Dynamite / I Am Your Animal" è tutto questo, è solo anarchia e gestione della libertà, ma solamente con una cosa. La consapevolezza di unire arte e divertimento.

Il deserto, l'isola deserta di "The Isle Of Everywhere" è sempre qualcosa di unico, con quel basso mooolto pre Sting di "Zenyatta"..!

Non poteva mancare "Master Builder", che è un disco volante che suona un sublime mantra eterno..poi comunque se volete fuggire con le uscite di emergenza prendete il tunnel con "Outer / Inner Temple".

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