Ho sempre seguito con estremo interesse la politica evolutiva dei Gorefest, anche quando passarono dal death metal duro e puro (grazie al quale si imposero nei primi anni '90) a un metal dalle tinte hard rock, psichedeliche e orientate ai seventies, per poi tornare, due anni or sono e dopo un lungo silenzio, con "La Muerte", disco che li riportò nuovamente in auge con sonorità mortifere.

Il nuovo "Rise To Ruin" è lavoro compatto e mette in mostra un sound violento, che prescinde dai generi, sebbene death, e in parte thrash, siano i piatti forti della portata principale, evidenziando come la band olandese abbia composto nove brani che brillano per versatilità strumentale, compattezza, potenza, impatto dinamico edificato con ponderate alternanze tra accelerazioni (preponderanti) e rallentamenti, concretezza intelligente, brutalità centrata sull'obiettivo e pulizia del sound (non trascurabile in tal senso il contributo fornito da Tue Madsen).

Un'assoluta garanzia!

Elenco tracce e video

01   Revolt (05:26)

02   Rise to Ruin (04:48)

03   The War on Stupidity (04:13)

04   A Question of Terror (05:35)

05   Babylon's Whores (09:08)

06   Speak When Spoken To (04:19)

07   A Grim Charade (05:07)

08   Murder Brigade (04:14)

09   The End of It All (05:54)

10   Surrealism (04:29)

11   Dehumanization (03:33)

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Altre recensioni

Di  ElectricOne

 Con 'Rise to Ruin' si torna a parlare di death metal old school, con ferocia e perizia, senza eccedere in velocità.

 La prestazione vocale di Jan-Chris, un urlo gutturale ma limpido, è davvero efferata e usata con intelligenza.