È sorprendente come gli imprevisti possano portare buone cose: stamattina, per dire, un sito che frequento sempre per scoprire musica nuova ha deciso di flippare; così, dopo essermi messo a vagare sperduto nell'etere, sono venuto a sapere che i Guerilla Toss hanno pubblicato un nuovo album. Ma pensa, che belle cose.

Nati quattorici anni fa in uno scantinato traboccante di metanfetamina di un tugurio di Boston, i Guerilla Toss sono orgogliosi della loro inclusività senza freni: qualunque idea musicale ha la possibilità di essere valorizzata, partendo dagli esordi, quando radevano al suolo qualsivoglia locale con una violenza sonora no wave e brutal prog che ad alcuni ricordava addirittura i Lightning Bolt, fino ad arrivare all'oggi: si sono un po calmati, vero, ma questo non gli ha impedito di scattare una serie di foto con un membro col membro di fuori.

Ricordo che il loro Twisted Crystal, nel 2018, fu una piacevolissima sorpresa, un frizzante e vario elogio della bizzarria con uno dei brani più psichedelici, ma per davvero (Walls of the Universe), che abbia mai sentito. Pertanto, rimasi parecchio deluso quando i nostri pubblicarono poi Famously Alive, un pappone indigesto e senz'anima. Stamattina ho deciso di dare ai GT un'altra chance, ed è stata una mossa azzeccata, perché You're Weird Now non solo è una sorta di ritorno a Twisted Crystal, ma cinque volte meglio. E ha anche il bollino della mia amata Sub Pop.

Quest'album è un'ode all'eccentrico, agli strambi (come l'EP What Would the Odd Do?), al sale della vita, qualunque esso sia, senza mai rinunciare a quell'anima un po'Zolo un po'Synth, un po'psichedelica e un po'dance punk che è la cifra stilistica di questi simpatici pazzoidi. In effetti, il batterista Peter Negroponte ha spiegato che i GT non avevano realmente voglia di sperimentare ancora, bensì si sono chiesti: "Quali sono le cose migliori che abbiamo fatto? E come possiamo costruirci sopra e progredire ancora?", e direi che abbiano soddisfatto qualunque aspettativa. Già il primo brano Krystal Ball ci investe con tutta la sua intensità, col gusto del contrasto, con la voce inconfondibile della mattatrice libera dal capestro Kassie Carlson. Red Flag to Angry Bull mi ricorda i Pavement, When Dogs Bark presenta un riff quasi alternative metal, mentre la conclusiva Favorite Sun talvolta mi riporta alla mente addirittura gli Oasis, con la Kassie che sa anche rappare soave.

Sono quattro stelle perché non mi piace la parte sussurrata, anche se meriterebbe cinque, perché ad oggi è il loro capolavoro e crescerà, ne sono sicuro, come un fungo pieno di psilocibina. Due ultime informazioni: la produzione è in mano a Stephen Malkmus (vi ricordate che ho detto Pavement?), che talvolta presta anche l'ugola, e l'anno scorso i Guerilla Toss hanno aperto per i Primus, oh sì... e qua mi auguro che un certo de Marga prenda carta e penna...

Alla prossima.

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