I film di Miyazaki e dello Studio Ghibli non sono mai stati fini a se stessi infatti, vedere una solo volta una qualsiasi pellicola dello studio potrebbe essere limitante per il pubblico e, che non può cogliere tutti i significati inseriti più o meno esplicitamente all'interno della storia del film.

Il film: da una parte abbiamo una storia semi-biografica sull'ingegnere aeronautico Jirō Horikoshi inventore dello "Zero", un aereo utilizzato dai Giapponesi durante la seconda guerra mondiale, in una situazione dove il Giappone oscillava da una brutta situazione. E dall'altra possiamo vedere un Miyazaki dove butta dentro tutto quello che ha amato durante il corso della sua vita.

Tanto lavoro, tanta sperimentazione e tanta passione rendono questo lavoro una specie di documentario, infatti è impossibile non rivedere in Jirō lo stesso Miyazaki (sia nell'aspetto che nelle idee) l'amore per il volo, la passione in cui il regista lo sfrutta per raccontarlo e raccontarsi, il tutto accompagnato da disegni molto semplici ed iconici così che ci si possa facilmente impersonare nei personaggi e, che si possano facilmente ricordare.

Uno stile che qui lo Studio Ghibli raggiunge il suo picco assoluto: i disegni, le animazioni, gli sfondi e i colori stupendi tutto è dosato a dovere e tutto risulta molto fluido, tutto questo accompagnato dalle splendide melodie composte da Joe Hisaishi.

Si Alza il Vento è il manifesto più grande dedicato alla gioia di lavorare con ciò che si ama, è bello vedere in Jirō la continua passione per gli aerei che durante il film non si spegnerà mai, li studia, li disegna giorno e notte e descrive i pezzi nella loro complessità, il mondo intorno a se diventa una continua fonte di ispirazione per ottenere la tanto amata perfezione.

Anche una semplice lisca pesce può diventare fonte di ispirazione e motivo di studio maniacale, una perfetta curvatura pulita e senza difetti che si può prendere da modello per il proprio progetto.

Jirō è un uomo che crede fermamente in quello che fa e che farebbe di tutto per dimostrare agli altri quanto può essere fiero il popolo Giapponese e delle sue doti. Una delle cose più belle che ho notato all'interno del film è stata la minuziosità di come Miyazaki ha realizzato gli aerei e i progetti all'interno del film, ce ne sono tantissimi e il bello è che nessuno si discosta dalla realtà e questo, che per forza di cose rende il tutto molto più credibile, e qui il regista ci dimostra tutta la sua passione nel realizzare la pellicola e la passione che ha per gli aerei.

Uno dei momenti più forti e meglio costruiti del film è sicuramente la scena del terremoto del Kantō nel 1923, dove la qualità tecnica è impeccabile e, proprio come un terremoto imprevisto Jirō e gli altri personaggi secondari verranno colpiti e cambieranno per sempre i loro destini, con comparse che hanno tutti "vita propria" con movimenti sempre differenti e, che anche grazie a questi "piccoli" effetti si rende il film ancora più vivo.

Un'altra cosa che mi ha colpito molto sono stati gli effetti sonori, detto cosi sembra una cavolata ma provate a sentire il film, infatti la maggior parte del comparto sonore è stato realizzato con la bocca. Infatti quando sentirete un aereo che si alza in volo, un elica in movimento o un motore di un aereo vi accorgerete che saranno degli umani a produrre qui suoni, come se gli aerei avessero vita propria? o semplicemente qualcosa da raccontare ?

E in un film Studio Ghibli infatti non manca una storia d'amore molto toccante il rapporto tra Jirō e Naoko sarà sincero ma, allo stesso tempo pieno di problemi che li divideranno e uniranno continuamente e, solo la forza d'animo dei due riusciranno ad andare avanti e rafforzare il proprio legame.

La storia è arricchita anche da vari intermezzi di Gianni Caproni ingegnere aeronautico Italiano che, accompagnerà Jirō per tutto il corso della sua vita, diciamo che è quasi un mentore per Jirō, spronandolo a dare sempre il meglio e non scoraggiarsi mai davanti a dei problemi. Interessante poi notare che il mondo in cui vive non è reale ma, appartiene ai sogni di Jirō.

In tutto il corso del film si può percepire anche una nota dolente, (altro esempio biografico) Miyazaki ama gli aerei da guerra ma, allo stesso tempo odia qualsiasi forma esso sia la guerra, cosa che ritroviamo anche in questo film nel dubbio esistenziale di Jirō e in un particolare avvertimento dello stesso Caproni: "Quello di librarsi nel cielo è sogno dell'umanità ma è anche un sogno maledetto, gli aeroplani portani il peso del destino di divenire strumenti di massacro e distruzione" bisogna continuare a creare nonostante questa attività abbia anche dei risvolti negativi ?. E anche questa cosa Miyazaki ha volto metterla nel film, come già detto è la pellicola che lo rappresenta maggiormente.

Questo film ha preso anche parecchie critiche quella più diffusa è forse la pesantezza e la lentezza nel film, devo ammetterlo anche io la prima volta che l'ho visto sono rimasto con un po di dubbi anche per le lunghe pause riflessive, non solo anche gli argomenti trattati, i riferimenti storici e la storia stessa che si evolve molto lentamente possono annoiare un bel po di persone, ma dalla seconda visione va giù che è un piacere.

Conclusione: prima di guardarlo non aspettatevi colpi di magia o mostri incantati con cui ci avevano abituati con i precedenti lavori ma, come ho già detto è una sorta di documentario e quindi non si possono vedere castelli che camminano o draghi che svolazzano nel cielo ma, aspettatevi un film reale ma, non per questo risulta brutto.

Mi raccomando non date un giudizio al film alla prima visione, è un film adulto e questo per Miyazaki è il suo ultimo lavoro che lo rappresenta al meglio in maniera ottimale.

"Io con quest'ultimo volo me ne vado in pensione l'arco di una durata di una vita creativa è di un decennio, sia per gli artisti sia per i progettisti è lo stesso, il tuo decennio vivilo dando fondo alle tue forze"

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