Umano.
Questo è l'aggettivo che più si addice a questo (capo)lavoro degli inglesi Hell Is For Heroes.
Li abbiamo lasciati in una metamorfosi che li stava portando verso la profonda conoscenza del loro sound, verso la radice della loro espressione musicale. Il precedente "Transmit Disrupt" aveva spiazzato molti fan della band con le sue atmosfere dilatate, coi suoi repentini cambi di tempo e con il suo mood più maturo; coloro che hanno apprezzato quest' utlimo album apprezzeranno anche "Hell Is For Heroes".
Per apprezzare l'album nella sua interezza servono molti ascolti, ogni volta lo si ascolta arrivano alle orecchie nuove sfumature, della voce, del basso, degli arpeggi di chitarra che prima non avevi sentito; e la diffidenza che avevi prima dell'ascolto scompare completamente lasciando posto a una carica di emozioni che si diffondono dentro.
Rabbia, malinconia, speranza, sconfitta, felicità sono tutti sentimenti che accompagnano l'ascoltatore nelle dieci tracce (più una strumentale) di "Hell Is For Heroes"; il viaggio comincia con l'onirica "To Die For" da ascoltare ad occhi chiusi per poi aprirli non appena il cantante Justin squarcia il buio con la sua bellissima voce, si riparte poi con "Stranger In You" e il corpo comincia a muoversi, "Arcade" è un barlume di speranza dentro una stanza vuota, dopo la veloce "Between Us" arriva l'unico singolo estretto dall'album "You've Got Hopes" una ballata che nel finale lascia col fiato sospeso per l'intensita del crescendo musicale e delle parole (menzione speciale per i testi di Justin).
Il viaggio continua con la strumentale e rarefatta "Untitled" e prosegue con la calma di "Hands Up!" e la carica positiva di "Into The Blood"; gli ultimi due episodi dell'album sono lasciati a "Only The Ridiculous Will Survice" che per il suo crescendo e per il suo drumming compulsivo fanno venire in mente gli HIFH che furono, a chiudere la nostra avventura arriva "Once And For All" col basso in primo piano e la voce malinconica del cantante a lasciarci un sentimento di speranza che si sussegue per tutta l'opera.
Ribadisco: questo è un disco umano, reale, che soffre, spera, fallisce e ritenta come ognuno di noi.
Questi musicisti col loro affiatamento hanno creato un disco più che genuino ed onesto, ed anche se non immediato e "EmoCoreScreamoPopPostMetalPunk" come vuole l'industria musicale di questi tempi riesce benissimo qualitativamente a porsi una spanna sopra gli altri esponenti di un genere ormai morto.
Date una chance a questi 5 "Heroes", non ve ne pentirete.
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