Siamo nel 1990, gli Helmet capitanati da Page Hamilton, dopo aver fatto pratica di rumorismo negli Ensemble Malati di Glenn Branca dà alle stampe il suo primo e mai più eguagliato capolavoro. "Strap It On".

Tutto si fonde alla perfezione, la carica adrenalinica e sovversiva di brani come "Rude" e "FBLA" Raggiunge i vertici di una musica senza pause, grossa dimostrazione di potenza e sovraccarico di energie negative.
Sequenza di feedback piallati nel rumore si succedono a scariche di decibel in continuo divenire formando un muro invalicabile in cui ci si può annegare.

A trainare il tutto la voce da eroinomane di Hamilton che mai più raggiungerà tali efferattezze negli album successivi. I Big Black e gli Unsane come termini di paragone, forti dosi di hardcore e noise, cadenze sovrumane e quant'altro rendono quest'album un caterpillar di desolante alienazione. Non c'è melodia, non c'è una luce che improvvisamente si accende, non c'è un'ancora di salvezza a cui aggrapparsi. Solo il buio.

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